Regia di Steven Spielberg vedi scheda film
Ottimo film di Spielberg. Recitazione brillante, ma contenuta, dei due protagonisti Tom Hanks e Meryl Streep
Nel 1971, il famoso giornale "New York Times", ora come allora,il più grande quotidiano Usa, pubblicò degli stralci dei cosiddetti "Pentagon Papers", uno studio secretato dal Pentagono, sulla Guerra del Vietnam, dopo che Daniel Ellsberg, economista che lavorava per il governo,lo aveva di nascosto fotocopiato ,per arricchire un archivio commissionato da McNamara nel 1967,7000 pagine coperte da segreto di stato, che rivelavano le strategie suicide del governo americano, in merito alla guerra in Vietnam..Il rappporto dimostrava come le amministrazioni di ben quattro presidenti, avessero nascosto e insabbiato per anni, all'opinione pubblica e al Congresso stesso,la crescente e disastrosa deriva che il conflitto bellico aveva imboccato ,soprattutto tacendo sulla sciagurata consapevolezza, di non poterne uscire vincitori, mentre i giovani americani continuavano a morire,in questa insensata guerra,senza per questo fare niente per fermarla e anzi, ingannando il popolo con dichiarazioni false e tendenziose.La diffusione del dossier ad opera della celebre testata, fu immediatamente bloccata da un'ingiunzione della corte suprema. Il Washington Post utilizzando la stessa fonte,rimise mano ai documenti e li rilanciò,appena il giorno dopo, grazie al coraggio del suo editore, Katharine Graham. Prima donna al timone di un giornale anche se a tiratura locale,fino a quel momento, alias Meryl Streep, che dopo la morte del padre prima e del marito dopo,se lo era ritrovato in mano quasi per caso e non lo aveva voluto mollare.Per questo e anche in quanto donna,non veniva dunque vista di buon occhio dai vertici della sua azienda. Tuttavia allorquando scoppiò il caso, malgrado forti resistenze interne, decise di pubblicare il monumentale scandalo di stato, con buona pace degli investitori e mettendo a rischio il suo giornale e i suoi redattori. Il personaggio interpretato da Hanks è invece Ben Bradlee, il duro e tenace, direttore del quotidiano, che in questa circostanza e nel Watergate a seguire,sfidò il governo federale,affidandosi e richiamandosi al famoso primo emendamento.Con i coraggiosi colleghi del Washington Post ,svelarono le trame e le menzogne dei politici al comando della nazione, mettendo a repentaglio le loro carriere e rischiando anche conseguenze penali,ma quasi a sorpresa, furono seguiti a ruota dalla maggior parte dei quotidiani del Paese, che riferirono dello scandalo. Ciò fu la molla, che innescò una battaglia senza precedenti, in nome della trasparenza, del diritto di cronaca e della libertà di informazione, assestando il primo duro colpo all'amministrazione Nixon e coinvolgendo buona parte della pubblica opinione, che si schierò a fianco dei giornali, nonostante i meschini tentativi del governo di sopprimere questa iniziativa, perfino mandando inutilmente in tribunale i responsabili.
Due anni dopo, sulla scia dell'evento storico che questa pubblicazione rappresentò, il Post e il New York Times furono protagonisti dello scandalo Watergate,che costò le dimissioni al presidente in carica.
Il film del grande regista Spielberg, racconta con taglio semi documentaristico, tutti i retroscena, che accompagnarono questa importante vicenda, concentrandosi su due temi molto attuali,l ’indipendenza dei giornali e la presenza di donne al potere, osteggiate allora come oggi, malgrado i buoni proponimenti.Le interpretazioni sono eccellenti,Tom Hanks, Meryl Streep da grandi attori ,quali sono, evitano di andare sopra le righe, mantenendo una recitazione sobria e asciutta.
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