Trama
Inghilterra, inizio del XVIII secolo. La regina Anna vede il suo rapporto con la sua consigliera e amante clandestina Sarah Churchill, la duchessa di Malborough, sconvolto dall'arrivo di Abigail, la giovane cugina della duchessa. Ben presto, gli equilibri di potere tra le tre donne finiranno per influenzare anche i rapporti tra la sovrana e la corte.
Approfondimento
LA FAVORITA: INTRIGHI A PALAZZO REALE
Diretto da Yorgos Lanthimos e sceneggiato da Deborah Davis e Tony McNamara, La favorita porta ai primi anni del XVII secolo. L'Inghilterra è in guerra contro la Francia. Ciò nonostante, le corse delle anatre e il consumo di ananas vanno per la maggiore. Una fragile regina Anna siede sul trono mentre l'amica intima Lady Sarah Churchill governa il Paese in sua vece e, al tempo stesso, si prende cura della cattiva salute e del temperamento volubile della sovrana. Quando l'affascinante Abigail Masham arriva a corte, si fa benvolere da Sarah, che la prende sotto la sua ala protettiva.
Per Abigail è l'occasione di tornare alle radici aristocratiche da cui discende. Mentre gli impegni politici legati alla guerra richiedono a Sarah un maggiore dispendio di tempo, Abigail si insinua nella breccia lasciata aperta, diventando la confidente della sovrana. Grazie all'amicizia sempre più stretta con Anna, Abigail ha la possibilità di realizzare tutte le sue ambizioni e non permetterà a niente e a nessuno – donna, uomo, politica o coniglio – di intralciarle la strada.
Con la direzione della fotografia di Robbie Ryan, le scenografie di Fiona Crombie e i costumi di Sandy Powell, La favorita prende spunto da una storia vera, ambientata nel mondo velato della regina Anna, l'ultima (e storicamente meno nota) discendente della casa regnante britannica degli Stuart. Sebbene Anna soffrisse di gotta, fosse timida e non godesse di particolare considerazione, durante il suo regno la Gran Bretagna si affermò come potenza globale. Attraverso le intricate relazioni della sovrana con due donne scaltre e ambiziose — Lady Sarah, l'amica di tutta una vita e consigliera politica, e Abigail, la cugina povera di Sarah che si rivela un'arrampicatrice sociale –, il film si immerge in un vortice di manipolazioni ed emozioni che definiscono il termine "intrighi di palazzo" con i suoi toni cupi ma anche comici.
Ha spiegato il regista in occasione della partecipazione del film in concorso al Festival di Venezia 2018: "Il mio interesse maggiore era osservare questi tre personaggi, il potere e la fragilità nei loro rapporti, e analizzare il modo in cui i comportamenti di così poche persone alterino il corso di una guerra e il destino di un paese. Per me si tratta di una storia d'amore piuttosto allegra e vivace, che poi diventa cupa".
Il cast
A dirigere La favorita è Yorgos Lanthimos, regista e produttore greco. Nato nel 1973 ad Atene, ha diretto diversi video di danza in collaborazione con alcuni coreografi greci, oltre a vari spot televisivi, video musicali, cortometraggi e rappresentazioni teatrali. Kinetta, il suo primo film, è stato presentato ai… Vedi tutto
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Commenti (28) vedi tutti
Questo è un grande film storico. Grande regia,sceneggiatura e attori splendidi,insieme ai costumi e alla fotografia. Ho assolutamente odiato per altre ragioni il sacrificio del cervo dello stesso regista così come amo e consiglio questo straordinario film
commento di BaroneRottoUn buon film...come ce ne sono tanti. Ma non ne posso parlare male.
leggi la recensione completa di tobanisEuclide applicato al royal affair, una vicenda privata con implicazioni pubbliche. Amarissimo, fotografia alla Vermeer, cast OK; ma superficiale e assai limitato nei risvolti storici, bozzettistico in alcuni personaggi. Voto 6 e mezzo.
leggi la recensione completa di genoanobel film storico, l'inusuale triangolo lesbico fu storia vera. Eccellente ambientazione e musiche, Non condivido l'entusiasmo per Coleman, una regina Anna troppo disgustosa. meglio Stone e Weisz.
commento di gherritSimile ad altri fil simili, ma interessante. Narra di come si diventa schiavi, credendo di arrivare in paradiso. 7.5
commento di BradyLa inutilità del film si scioglie solo davanti alle validissime interpretazioni delle tre protagoniste!
commento di vjarkivIspirato e dalla narrazione originale e disturbante.
leggi la recensione completa di Carlo CerutiCandidato a dieci Oscar, come Roma di Cuaron, questo film riconcilia pubblico e critica con un regista molto originale e talentuoso, ma non sempre amato.
leggi la recensione completa di laulillaYorgos, è lei?
leggi la recensione completa di _Kim_È un film geniale, scritto da Dio, con scene memorabili attori divini. Olivia Colman mostruosa mi ha sorpreso. non è da 10 ma penso che 7 sia una vergogna . Rimarrà nella storia del cinema. Lanthimos da il meglio di se in un film che ha una regia strana, inconsueta coadiuvata da una scrittura graffiante e che fa paura
commento di Franci1234super1Imperfetto con qualche esagerazione di troppo. Ma gran film !
commento di fra_pagaIl talento figurativo di Lanthimos si conferma: dissoluzione e morte nell’aristocrazia inglese del 700. Due cortigiane parvenu si fanno la guerra x i favori della Corona. Intrighi di palazzo, bramosia di potere, malattia e sterilità della progenie di corte. Film violento, cupo, stilizzato , tragica pinacoteca dagli echi kubrickiani. Da vedere: 8
commento di VellocetLanthimos fiammingo
leggi la recensione completa di SamHookeyLa morbosa brama di potere porta due spregiudicate nobildonne alla corte inglese della vacua regina Anna a sfidarsi in un perverso gioco di inganni, senza esclusione di colpi. Sfarzoso dramma in costume sulla corruzione umana, con un trio di strepitose attrici.
commento di Fanny Sallycome il potere corrode le donne,si puo' vedere... anche se le altre opere del regista erano ben altra cosa....forse qui poteva osare di piu'.....forse,comunque buon per lui che ha raccolto una miriade di premi.Per me voto 6.5.
commento di ezioal limite del capolavoro, vero cinema, dove la componente tecnica è almeno importante quanto la scrittura e l'interpretazione; un film in costume che può stare al passo con Compton House (The Draughtsman's Contract) non si vedeva da anni
commento di carloz5Un film indecifrabile, dai pregi evidenti e destinato a una messe di premi, cui non riesco a dare più della sufficienza, perché non mi fa palpitare il cuore. Peccato.
commento di andenkoPuah, che roba! L'unica emozione: gli smartphone che ogni tanto si accendevano in platea.
commento di kahlzeril caustico Lanthimos finanche spiritoso e greenawayiano non bisognerebbe proprio farselo sfuggire. non so se "il futuro sia donna", almeno per quanto riguarda la morale di questo film...più che altro ancora una volta donne e uomini, quando assumono il potere, si trasformano in dei bei fetentoni (o lo erano già prima). La Palice.
commento di giovenostaIl film è davvero interessante e ancor più lo è per il modo in cui lui lo ha gestito: la regia è preziosa, puntuale, sempre innovativa, e la Storia trattata per sorprendere, come piace a lui. Le attrici sono superbe ma il mio giudizio è parziale, perché fin quando non le “sentirò’ in originale non saprò giudicarle appieno.
leggi la recensione completa di michemarFilm di Lanthimos storico, ma universale nel delineare il lato negativo dell'essere umano
leggi la recensione completa di lino99Il potere è donna!
leggi la recensione completa di mafaraLanthimos, avvalendosi di tre impeccabili protagoniste (immensa Olivia Colman), firma un'opera dallo stile personalissimo, delineando, con elegante e spietata ironia, il cinismo delle lotte per il potere tra favorite, che si servono della menzognera manipolazione delle miserie di una fragile sovrana.
leggi la recensione completa di port crosBelli i costumi, l'ambientazione e le scene. Molto brave le tre protagoniste. La storia lascia un po' perplessi anche per alcune forzature.
commento di Artemisia1593Anna, non faccia la bambina!
leggi la recensione completa di ManuelaZarattiniLanthimos rifugge e manipola la veridicità storica per raccontare il potere al femminile.
leggi la recensione completa di MalpasoUscito da un quadro di Francesco Mazzola, molto più noto come Parmigianino, con un uso inesorabile, elegantissimo e convesso del grandangolo, come lo stesso autoritratto allo specchio di Vienna, il film di Lanthimos, parla dei giochi di potere tra tre donne, intervallando piani sequenze elegantissime in una carrellata come fossero grandi dipinti d’
leggi la recensione completa di gaiartNell'ultimo film Lanthimos torna ai fasti dei suoi lavori migliori
leggi la recensione completa di yume