Trama
Un tempo, Toby è stato un giovane studente idealista di cinema e ha realizzato una rielaborazione lirica della storia di Don Chisciotte, ambientandola in un caratteristico vecchio villaggio spagnolo. Con il passare degli anni, Toby è divenuto un regista pubblicitario stanco e arrogante. Denaro e glamour lo hanno allontanato dal suo sogno ed ora è costretto a destreggiarsi tra la moglie del suo capo, una tempesta biblica e il suo ego mentre tenta di completare in Spagna un nuovo spot. Un misterioso zingaro però lo avvicina con una copia del suo lavoro studentesco e ciò lo porta a scoprire che il suo piccolo film ha avuto un effetto terribile sul villaggio in cui è stato girato: Angelica, la ragazza che simboleggiava l'innocenza in persona, lavora come escort, e il vecchio che interpretava Chisciotte è impazzito sul serio credendosi per davvero il "cavaliere dal volto lugubre". Il destino farà sì che il vecchio scambi Toby per il suo fedele scudiero Sancho e che lo trascini con sé nella ricerca dell'amata Dulcinea. Così facendo, Toby si ritroverà ad affrontare demoni reali e immaginari, moderni e medievali.
Approfondimento
L'UOMO CHE UCCISE DON CHISCIOTTE: UNA LUNGA GESTAZIONE
Diretto da Terry Gilliam e sceneggiato dallo stesso con Tony Grisoni, L'uomo che uccise Don Chisciotte racconta la storia di Toby, un cinico regista pubblicitario che si ritrova intrappolato nelle delusioni di un vecchio calzolaio spagnolo che si crede Don Chisciotte. Nel corso delle loro avventure comiche e sempre più surreali, Tony sarà costretto ad affrontare le tragiche ripercussioni di un film che ha realizzato quando era un semplice studente pieno di ideali, un film che ha cambiato per sempre le speranze e i sogni dei residenti di un piccolo villaggio spagnolo. Potrà mai Toby fare ammenda e riconquistare la sua perduta umanità? Don Chisciotte sopravviverà alla sua follia e all'imminente morte? O l'amore prenderà il sopravvento su tutto?
Con la direzione della fotografia di Nicola Pecorini, le scenografie di Benjamín Fernández, i costumi di Lena Mossum e le musiche di Roque Baños, L'uomo che uccise Don Chisciotte mischia fantasia e avventura per un fantasmagorico viaggio on the road ispirato dal leggendario protagonista di Don Chisciotte, il classico della letteratura spagnola pubblicato da Miguel de Cervantes in due differenti parti nel 1605 e nel 1615. Il progetto di Gilliam è tristemente noto per avere avuto una delle gestazioni più lunghe e complicate della storia del cinema. Sebbene abbia presentato l'opera al Festival di Cannes del 2018, Gilliam ha lavorato al progetto per trent'anni, a cominciare dal 1989 dopo la release di Le avventure del Barone di Münchausen. Dopo aver girato tre film negli Stati Uniti (La leggenda del Re Pescatore, L'esercito delle 12 scimmie e Paura e delirio a Las Vegas), Gilliam era intenzionato a girare il suo Don Chisciotte in Europa: il progetto entrò in produzione nell'autunno del 2000 ma nei primi sei giorni di riprese il set fu funestato da ostacoli di ogni tipo, da un'inondazione all'abbandono dell'attore protagonista, Jean Rochefort, a causa del dolore fisico nel cavalcare (la disastrosa esperienza è raccontata in maniera dettagliata nel documentario Lost in La Mancha). Seguirono allora otto anni di sospensione, che nel 2009 portarono a una revisione della sceneggiatura. Ricorda Gilliam: "Ho iniziato a lavorare al mio Don Chisciotte nel 1989 e, a discapito dei molti ostacoli, sono contento che il progetto sia finalmente andato in porto in prossimità del 400° anniversario della morte di Cervantes. Don Chisciotte è un idealista, un sognatore e un romantico, determinato a non accettare le limitazioni imposta dalla realtà. Un po' come è accaduto a me con questo film. La prima stesura delle sceneggiatura raccontava di un giovane regista che in qualche modo finiva nel XVII secolo e incontrava il cavaliere errante, che lo scambiava per il suo Sancho Panza: la storia veniva fuori da sei mesi di lavoro passati a reinventare Un americano alla corte di re Artù di Mark Twain. Nel 2009, quando con Grisoni abbiamo ripreso la sceneggiatura, abbiamo cambiato diverse cose: abbiamo eliminato il viaggio nel tempo, abbiamo reso solido il passato del regista Toby e abbiamo fatto sì che il mix di realtà e fantasia nascesse dall'incontro tra il regista e il vecchio attore di un suo film, che si crede di essere Don Chisciotte".
Il cast
A dirigere L'uomo che uccise Don Chisciotte è Terry Gilliam, considerato uno dei più visionari registi della storia del cinema. Nato a Minneapolis nel 1940, negli anni Sessanta si è trasferito a Londra dove divenne uno dei componenti del gruppo comico Monty Python. Per il gruppo, oltre a partecipare agli sketch… Vedi tutto
Trailer
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Commenti (9) vedi tutti
Ho letto solo una parte del libro e già quello è decisamente una 'purga'. Questo film, senza conoscere meglio la storia, probabilmente non è pienamente comprensibile, ammesso ci sia qualcosa da comprendere. 4
commento di BradyFollia, paradosso, provocazione, straniamento. Parole che vanno bene per tutti i film di Gilliam. Raccomando caldamente a tutti, però, di evitare questo.
commento di putrellaLa tela di Penelope di Gilliam...
leggi la recensione completa di TerenceFletcherPurtroppo un mezzo mattone poco digeribile, malgrado un cast più che all'altezza.
leggi la recensione completa di tobanisci si avvicina a questo oggetto con una certa cautela, sapendo che l'ossessione quasi malata dell'amato Gilliam per questo soggetto avrebbe potuto portare a un fallimento. è proprio così: volevo tanto che mi piacesse, ma la fiacchezza, la mancanza di mordente di cui è pervasa la pellicola è insuperabile. il grande Pryce è invece una certezza.
commento di giovenostaIl personaggio creato da Cervantes e relativo romanzo è una fortissima metafora sulla forza dell'immaginazione, della follia e del romanticismo avversa al cinismo, al concretismo e al materialismo della realtà, e forse non è affatto un caso che sia anche l'ultimo lavoro di Terry Gilliam. Solo che, questa volta, a vincere sono stati i giganti.
leggi la recensione completa di YellowBastardFilm suggestivo, per ambientazione, tematiche e potenza espressiva di alcune scene. Non privo di difetti (in particolare, per me, i personaggi femminili eccessivamente stereotipati), può piacere o non piacere a seconda che un certo tipo di visionarietà e riflessioni tocchino le corde "emozionali" personali dello spettatore.
leggi la recensione completa di mgcgioSe l’opera originale ai suoi tempi si pose anzitutto come parodia del successo del genere cavalleresco, Terry Gilliam ne sviluppa l’ormai superata critica per arrivare a realizzare un proprio elogio della follia. L’uomo che uccise Don Chisciotte vive di momenti di puro cinema dell’assurdo.
leggi la recensione completa di MalpasoRivisitazione moderna del Don Chisciotte intelligente e originale.
leggi la recensione completa di Carlo Ceruti