Regia di Gualtiero Jacopetti, Franco Prosperi, Paolo Cavara vedi scheda film
Giro del mondo del bizzarro e dello scabroso agglomerato per assonanza (giusto per mettere un po'd'ordine non ci si aspetti nessuna direzione stabilita, nessun percorso). Solo apparentemente obiettive le immagini sono tutte condizionate da un partito preso, quello di dimostrare che l'uomo fondamentamnete è abbietto. L'aspetto più irritante è il commento a volte ipocrita a volte neanche troppo velatamente razzista. L'operazione poggia sulle spettacolari musiche di Riz Ortolani e su immagini spesso crudamente efficaci e persino belle. La scena più memorabile, l'effetto dell'alcol su un gruppo di sfaccendati nel porto di Amburgo, testimonia bene lo stile jacopettiano; mai passivo quasi sempre sul punto di venire coinvolto da quello che filma, uno sguardo veramente indiscreto che trascina anche lo spettatore al centro della rissa.
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