Regia di Bobby A. Suarez vedi scheda film
Prima di tre pellicole con protagonista l'agente dell'Interpol Cleopatra Wong, esperta in arti marziali che combatte una banda di criminali a Singapore e nelle Filippine che hanno fatto di un convento pieno di suore il loro nascondiglio dove possono tranquillamente stampare denaro falso.
Com'è piccolo il mondo di celluloide...ecco un'altra Cleopatra esperta in arti marziali dopo la nera Tamara Dobson, stavolta d'origine asiatica (per questo il suo cognome è Wong e non Jones). La nostra eroina è un'agente dell'Interpol che combatte gli spacciatori di denaro falso fra Singapore e le Filippine (anche Tamara Dobson era un'agente dell'Interpol, ma si preoccupava dei boss in gonnella che spaccivano droga in "CLEOPATRA JONES LICENZA DI UCCIDERE", del 1973, e di "OPERAZIONE CASINO D'ORO", del 1975). La cosa curiosa non è la prima parte con la bella Marrie Lee (la Cleopatra Wong del titolo, che si dimostra abile anche con arco e frecce) che mena le mani ma la seconda, quando il film diventa un action su di un piccolo commando d'agenti che assalta la base dei cattivi, un convento abitato da falsi monaci e false suore che tengono in ostaggio le vere consorelle. Spassoso proprio perché è diviso in due parti, come lo è "DAL TRAMONTO ALL'ALBA", il film del 1995 di Robert Rodriguez. Pur non arrivando alle vette della pellicola di Rodriguez (e chi ci arriva, visto che lo sceneggiatore è Quentin Tarantino che passa dal thriller poliziesco all'horror-splatter con uno schiocco di dita?), "CLEOPATRA WONG" diverte abbastanza, specie quando degli omaccioni grossi, baffuti e con i camicioni aperti degli anni'70, buoni o cattivi che siano, si camuffano da suore! Con due seguiti, meno riusciti di questo film.
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