Regia di Febo Mari, Arturo Ambrosio vedi scheda film
Questo modesto film è ricordato soprattutto per essere l'unico interpretato dalla diva teatrale Eleonora Duse, famosa anche per la tempestosa relazione con Gabriele D'Annunzio. L' interpretazione della Duse resta infatti l' unico vero motivo d'interesse; un' interpretazione anti-divistica, che poteva rappresentare una strada nuova verso un cinema più realistico, ma che all' epoca non venne evidentemente capita né apprezzata ( pare che la stessa Grazia Deledda, autrice del romanzo da cui il film è tratto, non si fosse espressa in proposito). Il regista-attore Febo Mari, dal canto suo, non si fa scrupoli di aumentare la carica melodrammatica della storia con un'interpretazione enfatica, in linea coi tempi, e che oggi appare decisamente antiquata. La sceneggiatura fin troppo sintetica e riduttiva fa il resto. Insomma, un'occasione mancata che resta interessante soprattutto come reperto d'epoca.
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