Regia di Richard Linklater vedi scheda film
Innanzitutto, il miglior film d’amore degli anni ’90 assieme a “I ponti di Madison County” di Clint Estwood. Anche qui l’azione amorosa dei due protagonisti si svolge in un’unità di tempo breve, ancora di più rispetto ai quattro giorni di passione vissuti da Robert e Francesca. L’americano Jesse e la francesina Celine si incontrano su un treno diretto a Vienna, si conoscono, lei accetta di scendere con lui e trascorrere mezza giornata assieme. L’ultima notte di due anime che si scoprono innamorate, talmente disilluse da abbandonare qualunque proposito di vita assieme. E allora lei torna nella sua Parigi, lui se ne va verso l’aeroporto dal quale partirà per la volta degli USA. Addio? Dai rivediamoci. E quando? Fra sei mesi. Un piccolo film indipendente, nel quale i sentimenti sono vissuti con delicatezza e maturità da due personaggi troppo puri per un mondo eccessivamente brulicante e veloce. Quel fulmineo soggiorno a Vienna, una città che diventa testimone di un amore singolare, è la risposta alla morte delle passioni che sembra condizionare la nostra società. I vari personaggi incontrati (i due attori, il clochard poeta, la vecchia veggente) contribuiscono a creare un’atmosfera accogliente e soffusa, in un film che regala emozioni tenere e mai caramellose. La sceneggiatura dello stesso regista è un gioiello di intelligenza, precisione, attenzione. E proprio Linklater regala alla messinscena una certa eleganza pertinente alla circostanza. Impagabili i due protagonisti, il dolce, impacciato e affascinante Ethan Hawke e la graziosa e fine Julie Delpy?, impegnati per tutta la durata del film in appassionanti dialoghi, intensi giochi di sguardi, soffici baci. Da antologia la scena nella cabina musicale del negozio di dischi. E che colonna sonora!
Variegata.
Voto: 8.
Molto bene.
Molto bene.
Graziosa, fine, tenera: eccellente.
Dolce, impacciato, affascinante: eccellente.
Perfetta e coinvolgente.
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