Regia di Michael Spierig, Peter Spierig vedi scheda film
Torna un'icona dell'horror contempraneo, peccato che la pellicola si rivela la sagra del già visto, nonostante la presenza di Laura Vandervoot fra le vittime dello psicopatico enigmista.
A sette anni da quello che si credeva essere il capitolo finale della saga, riappare Saw l'enigmista con i suoi congegni di tortura e il suo deviato senso di giustizia. Ambientato dieci anni dopo la fine del film precedente, anche questo ripete, stancamente, i soliti cliché, idea del passaggio di consegne fra l'enigmista originale e uno dei suoi discepoli/adepti inclusa. Ciò che resta è la sensuale presenza di Laura Vandervoort (conosciuta ai più per aver interpretato il personaggio di Supergirl nel serial "SMALLVILLE", qui stranamente coi capell tinti di nero, anziché biondi naturale) fra le vittime e qualche trovata gran guignol riuscita (il collare dei bisturi laser, ad esempio, o le lame circolari e taglienti che si vedono della stanza delle torture), ma ciò non basta a sostenere il riavvio di una saga che aveva già detto tutto. Spero vivamente che questo sia l'ultimo capitolo, perché senza le comparsate di Tobin Bell, l'enismista originale (che qui entra ed esce di scena grazie all'espediente più vecchio del cinema: i flashback), i prossimi film, se mai si facessero, sarebbero monchi di una parte, anzi di un personaggoo importante, visto che l'erede del titolo italiano (perché quello originale è "JIGSAW" , che significa più mosaico, o puzzle, e non Saw l'erede) sarà anche motivato, ma, secondo me, non ha la né la faccia giusta, né il phisique du role.
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