Regia di Michael Spierig, Peter Spierig vedi scheda film
Ultimo capitolo della famosa saga.Adatto agli appassionati del "genere"
Un criminale, Edgar Munsen,in evidente stato confusionale,tenta di sfuggire all'arresto della polizia, raggiungendo il tetto di un palazzo. Una voce su un nastro gli ordina di attivare un congegno e cosi succede,malgrado venga ferito, il gioco “maledetto ha inizio”, cinque persone che non si conoscono tra loro, sono tenute in trappola in un granaio, con una specie di secchio di metallo sul capo, legati a delle catene che li trascinano inesorabilmente verso lame rotanti, mentre la solita voce impone loro di confessare le bugie e le cattiverie che hanno commesso nella vita, Per liberarsi dovranno autoinfliggersi una ferita, e poi proseguire ammettendo i propri peccati e cosi comincia la solita "macelleria" dell'enigmista, Le vittime hanno una sola possibilità per potersi salvare, seguire le regole del gioco. Un passo falso e la trappola scatterà, maciullando i loro corpi.I soliti motivi di fondo: la redenzione dal peccato, il pentimento, la punizione e la sopravvivenza.A sette anni di distanza da quello che doveva essere il film conclusivo di una lunga e fortunata saga, Torna Jigsaw. Sembrava che tutto si fosse concluso con l’enigmista John Kramer, consegnato all’eternità, insieme ai suoi vari seguaci. Una nuova sadica partita si è riavviata, e tutto sembra ricordare proprio Kramer, nonostante la sua morte, nonostante un’autopsia, nonostante una sepoltura, in questa forse ultimissima “puntata” della saga dell’enigmista, iniziata nel 2004 dal regista James Wan,ma che dovrebbe mettere la parola fine alla serie, che dopo “Hostel” si configura come una delle più truci e brutali saghe, appartenenti al genere “torture porn”in virtù di un appariscente stile splatter e slasher, di violenza brutale e inaudita, che personalmente trovo raccapricciante, ma che evidentemente,raccoglie un discreto pubblico di estimatori. Trattasi dunque di atipico sequel a livello cronologico, che può essere tranquillamente classificato come reboot, dato il quasi totale rinnovo del cast e della mancanza di un qualche riferimento ai film precedenti, se non per la comparsa di Tobin Bell verso la fine del film.Solo per gli appassionati del “genere"
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