Regia di Lucio Fulci vedi scheda film
Già il fatto che il protagonista sia un affermato, belloccio, rampante, circondato da donne stupende formose sempre disponibili, ricco, giovane sassofonista, ci fa intendere tutto ciò che è necessario intendere: siamo nel fondo marcio e vomitevole degli edonisti anni Ottanta e ci troviamo di fronte a una storia esemplare di quanto il cattivo gusto possa trionfare, di quanto i valori sbagliati (il possesso sadico, che sta al centro della pellicola, il consumismo sfrenato, il culto della propria personalità), propagati all'impazzata dai mezzi di comunicazione (e il protagonista è un musicista di fama, in quanto tale quindi comunicatore), possano generare sfacelo morale. Il sassofono, oltrettutto, è un simbolo della stolida musica godereccia e priva di anima di quei terribili anni. Tutto questo traspare ovviamente al di là delle volontà del regista e dei suoi collaboratori per la sceneggiatura: Ludovica Marineo, Jaime Jesus Balcazar e Vincenzo Salviani; Il miele del diavolo è in sostanza uno spaccato efficace sullo squallore raggiunto in un periodo storico durante il quale la decadenza morale sociale ha casualmente pecorso binari paralleli a quelli della decadenza artistica di Fulci. Ben lontano dalle possibilità tecniche e di budget dei tempi passati, il regista si deve accontentare in questi anni di realizzare frettolosamente prodottini televisivi e sconcezze pornosoft come questo filmetto; se Brett Halsey e Corinne Clery appartengono di diritto alla serie B degli interpreti di cinema, si tenga pure presente che sono pure i nomi più quotati nell'intero cast. Le musiche tastierose di Claudio Natili sono ridondanti nella loro inutilità. L'erotismo sbracato che confina nella gratuita rappresentazione ultraverista di coiti e altre pratiche sessuali assortite è infine una triste voragine di nullità pruriginosa in cui Fulci non meritava di sprofondare. 1,5/10.
Un famoso e bravissimo sassofonista ha un rapporto di sadismo e dominazione con (su) una bella ragazza. Quando però il musicista muore in sala operatoria, lei decide di vendicarsi rapendo e torturando il chirurgo.
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