Regia di Alessandro Blasetti vedi scheda film
Blasetti, pur inserito a pieno titolo nelle alte sfere della cinematografia fascista, fu uno dei registi più coraggiosi, nello sfidare la morale corrente, che vedeva da qualche anno alleati il Vaticano e lo Stato mussoliniano. Qui non solo si vede il primo seno nudo del cinema sonoro italiano (almeno secondo le statistiche ufficiali: perché alcune comparse a seno nudo s'erano già intraviste almeno in "Ettore Fieramosca" e in "La corona di ferro", sempre di Blasetti), ma per i sottesi erotici a sfondo omosessuale che si intuiscono tra i due protagonisti maschili. Ma, a parte questa componente (forse percepibile da parte degli animi più sottili), il film è ben costruito, scorre agile e divertente, nonostante il contesto sia chiaramente di tragedia annunciata. Il paesaggio fiorentino (tutto magistralmente ricostruito in studio) fa da sfondo ad una serie di beffe sempre più atroci tra Neri e Giannetto, un debole, che, protetto dal potente Tornaquinci, si sente in grado di sfidare il rivale sbruffone, che temerariamente non ha paura di dileggiare persino i Medici. I personaggi del film (e prima ancora del dramma di Sem Benelli) sono ritratti come esempi di tipica meschinità italica, che chissà che non si riferisse al contesto (anche politico) dell'epoca, che aveva già trascinato il paese in guerra.
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