Regia di Samuel Fuller vedi scheda film
VOTO 7+ COMPRENSIVO(Tv 3 Novembre 2010) "L'urlo della battaglia" o meglio "Merrill's Marauders" è un grande film di guerra. Ho posto l'accento sul titolo originale perchè penso aiuti meglio a comprendere le volontà espressive di Fuller: il cameratismo, la responsabilità e la "disumanità" del comando, l'incredibile forza della volontà umana capace di condividere in una specie di fratellanza le follie della "Storia". Una divisione e il suo generale, gli ordini e l'obbedienza, i gesti eroici che si confondono nella stanchezza e nell'esaurimento delle energie vitali servono al regista per focalizzare la nostra attenzione sull'idea dell'uomo in guerra. Guarda caso le parti meno convincenti dell'opera (a volte terribili) sono la retorica e la colonna sonora, frutto di un'interferenza fatale nel montaggio finale da parte della Warner, tanto da rendere il film quanto meno ambiguamente propagandistico. Ma gli occhi e la mente sono appagati da momenti alti e anomali per un film di genere, dove Fuller rallenta giustamente il ritmo a favore dell'introspezione psicologica dei personaggi e della vicenda stessa, attraverso sequenze come quella dell'assalto alla ferrovia (a tratti addirittura astratto) o la lunga marcia finale da incorniciare per potenza espressiva ed efficacia poetica. Il regista è stato in guerra e si vede, la comprensione e l'approfondimento del dramma sono un livello oltre il solito war-movie, come lo straripante talento visivo anche attraverso l'uso mirato del paesaggio. Durante la visione del film mi è venuto in mente un passo della prefazione di "Addio alle armi" di Hemingway: -...le guerre sono combattute dalla più bella gente che c'è, o diciamo pure dalla gente, per quanto, quanto più si avvicina a dove si combatte e tanto più bella è la gente che si incontra; ma son fatte, provocate e iniziate da precise rivalità economiche e da maiali che sorgono a profittarne.-. Un film da vedere.
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