Regia di Jesse O'Brien vedi scheda film
Modestissimo filmetto di sci-fi.
In un lontano futuro, in seguito a una ferocissima guerra civile, si sono consolidate due fazioni: un sedicente Impero Galattico e di contro una sparuta Resistenza, è stato costruito un carcere in cui i dissidenti sono costretti a lavorare in condizioni disumane. Durante una sanguinaria rivolta, il mercenario Kye Cortland, è reclutato da un gruppo di ribelli sopravvissuti, comandati dall’ambiguo Tobias Hatch con il compito di trovare i piani segreti dell’Impero e liberare così i compagni detenuti prima che siano compiute le ultime esecuzioni, tra le quali anche quella di suo padre. Kye tuttavia non riesce a ultimare la missione e la sua navicella spaziale è costretta ad un atterraggio di fortuna, su una luna di un pianeta sconosciuto, cosi si ritrova in compagnia dei biologi Hollis e Oleander, con la presenza non richiesta e non gradita, di strani esseri dalla morfologia insettoide. Costretto dalle circostanze a morire più volte, per risorgere sempre, grazie al pronto intervento di un magico computer di bordo, con cui stabilisce un dialogo serrato e perfino una sorta di “amicizia” il suo corpo subisce una singolare simbiosi, con le creature autoctone. Disordinato e disarticolato, scimmiotta diversi generi, ma non riesce a guadagnare una precisa fisionomia. Comincia come fosse un episodio di Star war, per assumere in seguito i tratti della sciagura stellare e conseguente lotta per la sopravvivenza in solitaria, in guerra contro le infestazioni mostruose, arrivando a discutibili elucubrazioni filosofico-scientifiche sulla relatività temporale, cambia più volte registro. Francamente ho avuto serie difficoltà a seguire una trama cosi confusa, si potrebbe classificare come un tentativo modesto e artigianale, di confezionare un prodotto di sci-fi a basso costo, ma è certo che si dimentica in fretta.
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