Regia di Oren Uziel vedi scheda film
Il braccio tatuato della legge.
Chi è Oren Uziel (“22 Jump Street”, “Freaks of Nature” e “the Cloverfield Paradox”, più qualche altra collaborazione pastrocchia tipo “Mortal Kombat” e “the Lost City”) e, soprattutto, perché ha fatto un bel (i Coen - e Noah Hawley - e i Nolan, il Quentin Tarantino degli esordi, il Simple Plan di Raimi & Smith, l’Hell or High Water di Sheridan & Mackenzie... E poi l’Arkansas di Clark Duke...) film? Perché in poco più di 80 minuti la storia si presenta (in medias res, poco prima di “terminare”), si dipana (con non pochi tocchi di humor del tutto non fuori luogo) e si dispiega (tutta a ritroso, da venerdì a martedì, giornata “iniziale” che da sola occupa quasi 2/5 della narrazione), e poi finisce, per poter cominciare: ecco perché Oren Uziel, a dispetto del curriculum vitae precedente e successivo a questo “Shimmer Lake”, girato nel 2015 e acquistato da Netflix nel 2016 per poi rilasciarlo nel 2017, ha fatto (scritto e diretto) un bel film neo-noir (nel quale il Lago Luccicante, in sé e di per sé, non c’entra alcunché).
Benjamin Walker (the Lord of the Rings: the Rings of Power), Rainn Wilson (Six Feet Under, the Office U.S.), Stephanie Sigman (War on EveryOne), Adam Pally (the Mindy Project), John Michael Higgins (Licorice Pizza), Wyatt Russell (Ingrid Goes West), Mark Rendall (30 Days of Night), Rob Corddry (Pain & Gain), Ron Livingston (Band of Brothers, BoardWalk Empire, Lucky, Tully), Angela Vint e la piccola Isabel Dove funzionano benissimo.
Fotografia dell’eggersiano (the Witch, the LightHouse, the NorthMan, Nosferatu) Jarin Blaschke (Knock art the Cabin), montaggio di Blake Maniquis (Sticky Notes) e musiche di Joseph Trapanese (Prisoners of the Gostland), con in più, quale valore aggiunto, sui titoli di coda, la letteralmente ("...mi sembra di andare solo all’indietro...") più che appropriata "Feels Like We Only Go BackWards" di Tame Impala (Kevin Parker).
Il plot twist lo si prevede, nonostante - per i più ritardatari - alcuni mascheramenti da dramedy/slapstick per quanto concerne il comportamento durante la rapina del portatore/veicolatore del colpo di scena, ben prima della fine, ma lo si incamera scientemente in un angolino tant’ormai è il piacere di assistere al raccontato.
Il braccio tatuato della legge.
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