Regia di Hans Petter Moland vedi scheda film
Non è frequente che lo stesso regista di un film europeo sia chiamato a replicare il suo lavoro oltreoceano con ben altri capitali.
E' invece frequente che i remake americani di film europei spesso perdano qualcosa.
Di certo succede a Un uomo tranquillo che appare più spettacolare, ma meno coinvolgente che In ordina di sparizione, con cui condivide la stessa trama.
Resta comunque un film che si fa seguire per la piega degli eventi (un padre cerca di capire cosa è successo nella misteriosa morte del figlio e alla fine si trova infilato in qualcosa molto più grande di lui) con scene di azione in cui si esaltano le ancora notevoli capacità fiische di Liam Neeson e dialoghi stringenti, connotati spesso da una pepata ironia, in uno scenario nevoso che ripropone quello inizialmentte scandinavo.
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