Vaughn e Marcus sono una coppia di amici che decide di intraprendere una battuta di caccia presso uno sperduto paese della Scozia.
Durante il loro errare nella foresta, i due giovani si imbattono finalmente in un cervo, posizionatosi proprio a buona distanza di tiro.
Senza indugiare troppo, Vaughn prende la mira e spara, ma disgraziatamente la pallottola finisce con il colpire un bambino che, un pò incautamente, si era precedentemente messo sotto la traiettoria di tiro.
Il tragico incidente innescherà una reazione a catena nella quale verranno coinvolti anche gli abitanti del posto, tutt'altro che amichevoli.
Come uscirne?
Il giovane Matt Palmer, qui alla sua seconda regia, è l'autore di questo sorprendente "Calibre", film che, nonostante la scarsa originalità, riesce a dispensare un buon climax di tensione durante tutto l'arco della sua durata.
Riprendendo talune dinamiche già ampiamente sfruttate precedentemente ("Un tranquillo weekend di paura", l'accostamento più lampante), il lungometraggio trae la sua forza dalla psicologia dei personaggi - sicuramente ben scritti e caratterizzati, grazie anche all'ottima interpretazione di quasi tutti gli attori - e dalla narrazione, priva di chissà quali meccanismi di scrittura ma meravigliosamente solida e scorrevole.
Il concetto di semplicità filmica appare qui metabolizzato sotto svariati aspetti, imprimendo di conseguenza una piacevolissima sobrietà di stile; a tal proposito, la regia di Palmer, pur scevra di particolari virtuosismi di camera, risulta salda e puntuale come un orologio svizzero, descrivendo al meglio sia l'ambiguo microcosmo di questi pseudo redneck scozzesi, sia in modo particolare lo svilupparsi degli eventi.
Il contesto su cui poggia la struttura dell'opera trova una notevole caratterizzazione nelle umide e fredde ambientazioni, valorizzate da una notevole fotografia che predilige le tinte autunnali e le luci soffuse, quest'ultime utili e indicate nel creare una sorta di discrepanza tra un'ipotetica e quasi desiderata "zona di comfort" con il malessere scaturito dalla situazione venutasi a creare con i due personaggi principali.
Se è vero che l'originalità non è il punto di maggior interesse di "Calibre", è però altresì giusto affermare che la sua maggior qualità è quella di saper coinvolgere il fruitore senza trucchi o inganni di sorta, ponendosi quindi come obbiettivo il saper raccontare una storia nella maniera più coinvolgente e pulita possibile.
Encomiabile.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta