Regia di John Huston vedi scheda film
Regina d'Africa è il nome di un rimorchiatore - piuttosto male in arnese - che sarà protagonista del film di John Huston dall'inizio alla fine, accanto ai due grandi interpreti, Humphrey Bogart e Katharine Hepburn.
Siamo all'inizio della prima guerra mondiale, in una zona africana occupata dai tedeschi.
Charlie Allnut (Bogart), un avventuriero canadese, e Rose Sayer (Hepburn) zitella e sorella di un missionario inglese, sono in fuga, a bordo del rimorchiatore Regina d'Africa. Ma Allnut deve compiere un sabotaggio, porta con se un quantitativo di esplosivo in grado di fare saltare in aria la nave tedesca Louisa, e in questa missione scellerata coinvolge la attempata Rose.
Discendono il fiume, tra mille pericoli e avventure più o meno drammatiche, ma il loro durissimo viaggio termina con la cattura e la condanna a morte da parte dei tedeschi, tramite impiccagione. I due malcapitati chiedono, come ultimo desiderio, di potersi sposare, celebra il capitano della Louisa, ma per una manovra maldestra, il battello sperona il relitto della Regina d' Africa, che esplode e consente a Allmut e a Rose di riconquistare la libertà.
Sin qui il racconto, certamente avvincente e interpretato con rara bravura da due magnifici protagonisti: Bogart vinse l' Oscar e la Hepburn riuscì a dare il meglio di se come attrice e come donna, innamorandosi di Bogart durante il viaggio, e con il quale ebbe rapporti sessuali.
Questi fatti convinsero Huston a modificare la storia, che inizialmente il regista voleva essenzialmente drammatica, come lo era in realtà nel romanzo Avventure del Capitano Hornblower di C.S. Forester.
Fu la stessa Hepburn a volere alcune correzioni della sceneggiatura, per accentuarne l'humour e trasformare il film in una commedia romantico-avventurosa. Anche il matrimonio, cui nel libro non si fa cenno, fu voluto dal Breen Office proprio perchè i due, durante il viaggio, avevano avuto rapporti sessuali.
Ovviamente, i desideri e le direttive della Hepburn furono presi in buona considerazione, da Huston, che insieme a Sam Spiegel aveva acquisito i diritti per la realizzazione del film dopo il getto della spugna da parte della Warner, che aveva in mente per i due ruoli principali Bette Davis e James Mason o David Niven e Ida Lupino.
Acquistarono i diritti Huston e Spiegel, come soci di una compagnia indipendente, dalla quale poi venne fuori il grande produttore Spiegel, che realizzò successivamente altri film di ambientazione esotica, come Il ponte sul fiume Kwai e Laurence d'Arabia.
Regina d'Africa, contrariamente a tanti film di ambientazione africana, "girati" per lo più negli studios americani, è stato realizzato - per quanto riguarda gli esterni - completamente nel Congo Belga e in Uganda, prevalentemente lungo il fiume Ruiki, un corso d'acqua stretto e tortuoso.
Per la produzione, si presentarono problemi economici quando le riprese furono ostacolate dalle pioggie.
Inoltre il Regina d'Africa affondò improvvisamente, e costò tre giorni di fatica per riportarlo a galla e renderlo ancora utilizzabile.
Arrivarono le formiche, quelle belle grosse africane, che assaltarono il campo, proprio quando una epidemia di dissenteria colpì quasi tutta la troupe. La Hepburn fu la vittima più grave, perchè beveva solo acqua, poi rivelatasi inquinata.
Gli unici a non avere problemi furono Bogart e Huston, perchè bevevano soltanto alcolici. D'altronde, i due si conoscevano per avere lavorato in Il mistero del falco e Il tesoro della sierra madre,ed erano compagni di abbondanti bevute, rigorosamente a base di superalcolici.
Le frequenti pause forzate durante la lavorazione, consentivano a Huston di dedicarsi alla caccia all'elefante, divenuta per lui una vera ossessione. Nel 1990, Clint Eastwood diresse e interpretò Cacciatore biaco cuore nero, traendone la storia dal libro ominimo scritto dallo sceneggiatore Peter Viertel al rientro da quella straordinaria avventura in Africa. Il regista John Wilson, interpretato da Clint Eastwood, era ovviamente John Huston, che per dare la caccia a un elefante arrivò a trascurare le riprese del film, tanto che la Hepburn arrivò a definirlo " un irresponsabile".
La Hepburn raccolse a sua volta in un libro tutte le disavventure, i disagi e le emozioni di quel lungo soggiorno in Africa: "The making of the African Queen". Tra le curiosità contenute nel libro, la zattera-toilette che la Hepburn pretese venisse costruita per gli spostamenti della troupe durante le riprese, lungo il fiume Ruiki.
La Hepburn aveva problemi urinari, e quindi necessità di privacy.
Nonostante la indiscutibile bellezza dei luoghi scelti da Huston e dagli sceneggiatori, il film si basa soprattutto sulle riprese dei volti e dei corpi dei protagonisti, i primi piani regalano grandi emozioni, Bogart e Hepburn, pur essendo due attori di forte personalità, si fondono perfettamente e si integrano intimamente, forse grazie anche alla loro love-story.
Ovviamente, sapere che il film è stato girato realmente in Africa (a parte gli interni realizzati al Warton Hall Studios di Londra) porta inevitabilmente a partecipare con un certo patema d'animo alle scene più drammatiche e pericolose, che più di una volta hanno messo in serio pericolo l'incolumità degli interpreti e di parte della troupe.
Tutto ciò da di La Regina d'Africa uno dei film più amati della Storia del Cinema: non per niente, Bogart vinse l' Oscar, nonostante il favorito fosse Marlon Brando per "Un tram chiamato desiderio", e il film ebbe nomination per la regia, per l'attrice protagonista e per la sceneggiatura.
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