Regia di John Huston vedi scheda film
La critica odierna tende a sminuire un po' l'opera di John Huston, maestro della Hollywood classica, e in particolare questo "La regina d'Africa" che resta uno dei suoi film più famosi, a cui rimprovera tra le altre cose un carattere troppo romanzesco dell'intrigo che striderebbe con l'ambientazione in esterni naturali in Africa. In realtà, se si mette da parte per un attimo il criterio di verosimiglianza preso alla lettera (il finale in effetti è un po' improbabile da questo punto di vista) e si considera unicamente il criterio del "piacere della visione" il film funziona benissimo ancora oggi, rimane un prodotto glorioso di una concezione filmica forse superata ma ancora estremamente godibile. Su una durata di 100 minuti, Huston non spreca un'inquadratura ed evita abilmente il rischio della noia in agguato quando ci sono solo due personaggi sullo schermo. Il dialogo tambureggiante di James Agee e Peter Viertel richiama i migliori esempi di commedia sofisticata e si associa con naturalezza ad una trama avventurosa spesso coinvolgente ed appassionante; la fotografia di Jack Cardiff in Technicolor offre il risalto spettacolare alle immagini tipico di questo maestro dell'illuminazione e la colonna sonora di Allan Gray si fonde in maniera magistrale alle sequenze d'azione. Ma in cima alla lista dei pregi ci sono naturalmente i due attori, qui alla loro unica esperienza insieme sullo schermo, un Bogart che mette a frutto la lezione delle sue precedenti collaborazioni con Huston creando un personaggio memorabile col lupo di mare Charlie Allnutt e una Hepburn radiosa e splendidamente coinvolta nella parte della zitella bigotta Rose Sawyer che si scioglie e si apre all'amore. Qualche scena girata in studio con effetti di "rear-projection" piuttosto antiquati e poco efficaci non diminuisce la forza emotiva del racconto e qualche tocco un po' leggerino della sceneggiatura non basta ad inficiare la bellezza di una pellicola che resta un classico sia del "romance" che dell'avventura, dove la scelta di girare in Africa da parte di Huston si rivelo' una delle carte vincenti e la coppia di interpreti trovo' un affiatamento più unico che raro.
voto 9/10
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