Regia di Carlo Lizzani vedi scheda film
Con Lo svitato il tentativo è quello di lanciare lo stralunato personaggio di Dario Fo, già attivo sia in teatro che alla radio, sulla scia delle commedie surreali girate in Francia da Jacques Tati.
Nel Dario Fo degli anni cinquanta, tra le qualità di mimo e quelle di affabulatore (che lo renderanno celebre nel mondo), prevalevano le prime, sebbene il suo personaggio sia tutt'altro che muto.
Nella storia di Lo svitato manca qualsiasi elemento di critica politica, che invece sarà una costante della carriera dell'attore varesino.
La vicenda si snoda secondo i canoni consueti della commedia cinematografica (viene da pensare, sia pure con diverse caratteristiche, al giovane Jerry Lewis), compreso un lieto fine che rimanda allo stereotipo della commedia, anche se può far piacere vedere Dario Fo e Franca Rame riuniti per la prima e penso unica volta sul grande schermo.
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