Regia di Goffredo Alessandrini vedi scheda film
1901: un tenente di cavalleria si innamora di una giovane aristocratica, che però è costretta a sposare un altro per risollevare le finanze familiari dissestate dagli investimenti sbagliati del padre. 1908: i due si ritrovano, riprendono a frequentarsi senza mai diventare amanti; ma la gente fa presto a mormorare, e così decidono di lasciarsi definitivamente. Il nocciolo melodrammatico, espresso in toni compassati ma con un ritmo svelto, è quello che funziona meglio: viene però soffocato da lunghe riprese di evoluzioni ippiche, che sembrano costituire la vera ragion d’essere del film; verso la fine esce poi allo scoperto l’intento propagandistico con il passaggio del protagonista all’aviazione, ossia alla cavalleria del cielo, e con la sua morte eroica durante la grande guerra. Amedeo Nazzari assume il ruolo del bel tenebroso che d’ora in poi gli sarà consueto; Enrico Viarisio gli fa efficacemente da spalla; Elisa Cegani è sempre un po’ melensa.
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