Regia di François Troukens, Jean-François Hensgens vedi scheda film
Una banda compie una rapina con estrema determinazione, senza colpo ferire. In contemporanea vengono uccisi nel parcheggio sotterraneo di un centro commerciale delle persone, tra cui una donna giudice.
La polizia rintraccia quasi subito i malviventi arrestando il capo della banda, Frank, il quale si dichiara estraneo a quelle morti. Frank capisce di essere stato incastrato e una volta in carcere cerca in tutti i modi di evadere per poter dimostrare la sua innocenza.
Intanto, una ispettrice di polizia sta indagando su possibili infiltrazioni malavitose ai vertici dello Stato e passa le informazioni a un procuratore della Repubblica. Nel frattempo, Frank viene fatto evadere dalla prigione, ma qualcosa va storto. Alla fine dovrà contare solo su se stesso.
Al suo primo lungometraggio, il regista Francois Troukens si ispira a terribili fatti accaduti negli anni ottanta, in Belgio, dove una banda detta “Brabante” compì numerosi crimini che, a distanza di tanti anni, rimangono ancora impuniti.
Un film di denuncia? Fatto sta che nella pellicola viene messa in evidenza la complicità, con la banda, di alte sfere dello Stato per destabilizzare il Paese con coinvolgimenti di ministri, funzionari di polizia, giudici.
Non manca l’azione, ma manca il coinvolgimento. Un film di puro intrattenimento.
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