Regia di John M. Stahl vedi scheda film
Voto 7. Sceneggiatura solida, per un melodrammone nel quale ci sono alcune temi di riferimento della società americana: problema razziale, in primo luogo, e mito del self made (wo)man. Decisamente meglio la seconda e successiva versione degli anni ’50, anche se i suoi 75 anni in fondo non li porta male. Personaggi e narrazione sono un po’ ingessati ma erano gli anni ’30. Indimenticabile, anche in questa prima edizione, la scena del funerale. [22.01.2008]
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