Regia di André Téchiné vedi scheda film
Dopo avere sondato nella sua umanità il mondo della prostituzione (Niente baci sulla bocca, 1991), il francese Tèchinè passa a scandagliare quell'età incerta che è l'adolescenza, i cui "giunchi selvaggi" sono tanto flessibili quanto fragili (il titolo originale è forse più appropriato). Tali sono infatti i quattro ragazzi attorno ai quali ruota la vicenda del film, datata 1962, mentre l'Algeria sta conquistando l'indipendenza. Compagni di scuola in attesa della maturità, François (Gael Morel), Serge (Stephane Rideau) ed Henry (Fréderic Gorny) sono assai diversi per educazione e temperamento. Colto e omosessuale il primo; di umili origini e brusco Serge; scapestrato e anticomunista l'ultimo. La loro esistenza si intreccia con quella della bellissima Maite (la strepitosa Eloudie Bouchez), prima fidanzatina platonica di François e quindi amante energica di Henry. Ciascuno dei quattro dovrà fare i conti con le responsabilità che il tempo impone loro, accettando o meno la propria personalità.
Denso e poetico, L'età acerba si sfilaccia sul finale, nel tentativo di offrire una direzione ai protagonisti nel loro passaggio ad un'età più adulta. Ma l'eccezionale bravura degli interpreti e la cura dei dialoghi sorregge degnamente il film fino alla fine. Girato in 16 mm., Les Roseaux sauvages ha vinto ben quattro premi Cesar in patria.
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