Regia di André Téchiné vedi scheda film
Andre' Techine' è un regista francese che da noi non è mai stato considerato alla stregua di altri grandi del cinema d'Oltralpe, eppure sono sicuro che la sua opera potrebbe riservare molte sorprese. L'unico suo film che ho visto è questo "Les roseaux sauvages" che alla lettera vuol dire "Canne selvatiche" e che in italiano è stato reso con una traduzione inadeguata. È la storia di alcuni adolescenti alle prese con l'esame di maturità in un liceo del Sud-Ovest francese dei primi anni Sessanta: seguiamo in particolare le storie di Serge, ragazzo di estrazione proletaria, Francois, giovane dalle tendenze intellettuali che si scopre omosessuale, Henri, un pied-noir che segue con trepidazione le vicende della guerra di Algeria che si conclude con gli accordi di Evian, e Maite', figlia di un professore comunista che risveglia il desiderio di alcuni compagni ed è ancora indecisa se sperimentare o no la sessualità. È una cronaca intelligente, che racconta gli adolescenti con partecipazione e senza i soliti luoghi comuni e rievoca da un'ottica inconsueta un periodo di transizione, raccontato con una sensibilita' tipicamente francese. Gli attori erano tutti agli esordi, ma diversi di loro faranno strada, in particolare Elodie Bouchez, Frederic Gorny e Gael Morel, che è diventato anche un regista apprezzato in Francia: Techine' li ha saputi dirigere con estrema naturalezza e le interpretazioni sono tutte spontanee e credibili. Il film vinse ben quattro premi Cesar tra cui quelli del miglior film e del miglior regista, ma da noi è stato visto solo da pochi appassionati, quindi lo consiglio senza esitazione. Una delle scene che mi hanno più colpito è il ballo di Maite' sulle note di "Barbara Ann" dei Beach boys e la Bouchez sa come risultare sensuale senza diminuire nell'intensità della recitazione.
Voto 8/10
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