Regia di Pawel Pawlikowski vedi scheda film
71 CANNES FESTIVAL 2018 - CONCORSO: Polonia 1949: mentre gli assestamenti generati dalla fine della guerra si riflettono in particolare sui territori di confine, tra i quali la Polonia ha sempre assunto il ruolo di vittima designata tra estremismi di destra prima, e di sinistra dopo, ina politica di valorizzazione della cultura popolare fa incontrare un abile ed attraente musicista, con una bellissima e dotata contadina, scelta - non solo per il talento - per far parte di un corpo musicale e di ballo destinato ad avere successo nei teatri del paese.
Diverranno amanti focosi, Aula e Viktor, e Colf War ne segue le tormentate peripezie di un amore impossibile, contrastato, separato ma vissuto lungo quindici anni di esodi tra la Polonia rurale, Berlino, Parigi, la Yugoslavia e di nuovo Parigi, fino a riportarli in patria, lui in qualità di traditore torturato e menomato nel suo bene più prezioso, le abili mani da pianista, lei cantante dotata, ma desiderosa di una vita sentimentale diversa dalle sue tormentate storie ufficiali. Finiranno tragicamente, ma insieme, tra le rovine di una chiesa sconsacrata e semidistrutta che suggellera' in eterno il reciproco tormentato amore. È una meraviglia, soprattutto per gli occhi, affrontare da spettatore una storia d'amore drammatica che sorvola gli anni e i luoghi della cortina spuonistuca e della guerra fredda che, proprio in quei "caldi" anni, definisce un nuovo tormentato volto ad una Europa comunque perennemente divisa tra Occidente ed Oriente secondo un equilibrio sempre e solo precario sormontato da due estreme superpotenze.
La fotografia meravigliosa in bianco e nero ha molti meriti, così come le scenografie studiatissime e perfette. Gran regista, grande cast che trova nella coppia Zula/Viktor, una amalgama erotica perfetta, come a riunire nei migliori anni della reciproca bellezza una esplosiva Brigitte Bardot col migliore Rupert Everett. Nei rispettivi ruoli, Joanna Kulig e Tomasz Kot sono perfetti, e la musica che li circonda e segue l'evolversi del tempo, è la colonna sonora migliore per celebrare la perfetta alchimia. Cold War è sino al oggi, assieme a Three Faces di Panahi, il miglior film del Concorso.
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