Regia di Richard Thorpe vedi scheda film
Ispiratrice da sempre di spettacoloni epici e fantastici per il cinema,la saga di re Artù e dei suoi cavalieri della Tavola Rotonda è stata portata da svariati registi e sceneggiatori sugli schermi,con interpretazioni multiple dei rapporti tra il re,Ginevra,Lancillotto,Parsifal,Morgana,Mordred,Tristano e altri ancora.Per il primo film in Cinemascope della Metro Goldwyn Mayer,venne appunto allestito questo kolossal che fin da subito,con l'estrazione dalla roccia di Excalibur,la spada che portò al trono Artù,la butta sul romantico,con la nobiltà del sentimento tra la regina e il più fido dei cavalieri,che non diventa tradimento vero e proprio,con scontri all'arma bianca,ma senza la cruenza,ad esempio,del più avanti nel tempo "Excalibur" di Boorman:nomi celebri come Robert Taylor,Ava Gardner e Mel Ferrer sono impegnati a vestire gli sfarzosi costumi a colori forti e sgargianti approntati dai costumisti.Sia detto che qua,per esempio,Morgana e Mordred sono marito e moglie,invece che madre e figlio nato da un incesto,come invece appunto il titolo dell'autore di "Un tranquillo weekend di paura" sottolinea.Più riuscito nella seconda parte,in cui emerge la parte oscura della leggenda,con le trame di coloro che vogliono rovesciare Artù e distruggere il patto degli uomini della Tavola Rotonda,che nella prima,in cui,con qualche lentezza,viene descritto come i personaggi si incontrano,il film soffre una sceneggiatura sommaria,che si limita ad unire gli episodi salienti della saga,edulcorandone i tratti più forti,facendo tutto sommato del re una sorta di inetto,senza particolare nerbo,rispetto al valoroso Lancillotto del Lago.Magnetica,come quasi sempre,Ava Gardner,emerge rispetto ad un cast non insuperabile,e i dialoghi stentorei e un pò tronfi,sentiti oggi,possono riscuotere talvolta qualche sorriso.C'è da dire che il film di Thorpe ha una confezione magniloquente,ma non è il miglior titolo sull'argomento.
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