Regia di Alireza Khatami vedi scheda film
Visto al festival di Venezia 74
questo film ha tutti i tratti visivi della favola. Oltre all'ambientazione surreale di un cimitero e del vicino obitorio, sono i personagi a rendere tutto fiabesco. Il protagonista anziano, di poche parole ma dagli occhi espressivi e i suoi amici sembrano cartoni animati, il burocrate e il suo studio sono degli dei migliori disney con compartamenti che farebbero sicuramente ridere i bambini di tutto il mondo.
Ma oltre a questo non c'è niente della favola felice.
Il film tratta l'argomento terribile dei cadaveri che spariscono, di tutte quelle persone che non possono piangere i propri familiari perchè il corpo, o presunto tale, non viene ritrovato. e al tempo stesso tuttti i corpi seppelliti senza nome.
Sono tutte le morti delle guerre, soprattutto civili, che ancora oggi ci sono nel mondo. è chiaro che per come raccontato nel film e per l'ambientazione sudamericana (cile) il primo pensiero vada a Pinochet e a tutti i suoi contestatori fatti sparire, ma il regista a fine proiezione ha chiaramente detto che il Cile è una ambientazione come un'altra, il suo è un riferimento globale e mondiale.
definiamola una favola nera, un film che si guarda con piacere ma che logora dentro.
il protagonista applauditissimo in sala a Venezia.
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