Regia di Werner Herzog vedi scheda film
La bellezza salverà il mondo e Werner Herzog salverà la bellezza. Quale regista poteva rendere così bello e apocalittico il deserto iracheno poco dopo la prima guerra del golfo, tra immagini aeree, passi biblici e un commento musicale solenne anche senza i Popol Vuh. La fine della guerra è sempre un deserto che può essere invaso per il petrolio, o esserne invaso. Il petrolio viene incendiato e dopo spento fino a quando qualcun altro lo riaccende noncurante delle minacce ricevute all'inizio del film. Piegare la realtà manipolarla fino al punto di fare un danno ecologico può essere considerato artistico in un mondo che ormai tratta la guerra come un videogame? Io penso di sì.
La bellezza della natura sta anche nel suo essere minacciosa, nella sua impossibile armonia con l'azione umana che non ha più limiti geografici. Herzog ricerca questa bellezza fino al punto di crearsela, di stimolare quella distruzione creativa sapendo che la natura dell'uomo sarà invece sempre quella di distruggere il paesaggio per la logica del capitalismo.
"Preferirei essere un allevatore di bestiame che fare film commercali" ( Werner Herzog )
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