Regia di Werner Herzog vedi scheda film
Capolavoro. Uno degli esiti più alti del cinema di Herzog e di quello documentaristico. Visionario come pochi. Apocalittico, nel vero senso della parola. L'estetica di certi kolossal bellici o di videogiochi sulla Guerra del Golfo del tipo "Desert Storm" viene ripulita da ogni spettacolarità artificiale: l'unico "spettacolo" rimasto è quello tristissimo di una Natura violata. Film complesso, eppure essenziale. Attraversato da una dimensione mistica, religiosa, di ascendenza cristiana. Dominato dalle soggettive aeree più espressive che siano mai state realizzate. Un'opera potente, disperata, fatalista, eppure tragicamente quieta, in quanto la guerra è passata come un uragano e ha lasciato solo olio, fuoco, fumo, pannelli sventrati, donne e bambini che hanno perso il dono della parola. E laconico è anche il commento della voce off: qualche sparuta annotazione, qualche citazione dal sapore biblico. Un film sull'Uomo e sul suo inestirpabile anelito all'autodistruzione. Per chi conosce la musica tedesca degli anni 70, vista anche la nazionalità di Herzog e i suoi stretti rapporti con i Popol Vuh, è difficile non associare le immagini di "Apocalisse nel Deserto" alla musica dei Faust, in particolare agli 8 devastanti minuti del brano "Krautrock".
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