Regia di Ferzan Özpetek vedi scheda film
Con Hitchcock svogliatamente a spasso per Napoli.
I titoli di testa sono fantastici e sono un richiamo preciso all'Hitchcock di Vertigo. Hitchcockiana è la concezione generale del film in cui i simboli cittadini prendono parte alla storia. Dunque aleggia lo spirito di Hitchcock in una città come Napoli, famosa per il suo passato alchemico. Però, è un'impressione molto superficiale sia di Napoli che di Hitchcock che amava sperimentare ad ogni film qualche tecnica inedita intorno a cui far ruotare tutta la narrazione. Qui siamo proprio al livello di un grande spot che riunisce tante marchette cinematografiche. E' originale la concentrazione sul corpo maschile come oggetto del desiderio, vabbè, ma l'attore scelto ha il fascino di un modello di postalmarket. Bello è bello e dal vivo, scommetto, che è più attraente ma al cinema non basta. Non capisco perché ad un bello (de fori) bisognerebbe perdonare tutto e anche le insipienze d'espressione e di interpretazione. Non lo capirò mai. O forse lo capisco come capisco la logica delle altre belle presenze (come si richiede negli annunci lavorativi) tra le comparse maschili. Sono maschio e mi piacciono i maschi; non per questo mi debbono piacere a prescindere. Si intravede un po' della cifra stilistica di Ozpetek, quel calore avvolgente per cui tanti di noi lo ammirano, ma, qui è ai minimi livelli storici, di servizio, giusto per accontentare i committenti doverosamente ringraziati nei titoli di coda. Una consuetudine tutta italiana che svela la lottizzazione dello showbusiness. Il teatrino allestito all'inizio, insieme, all'inquadratura della meravigliosa scala sui titoli di testa, vale tutta la visione del film.
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