Regia di Peter Del Monte vedi scheda film
L'amore materno e paterno, quello coniugale, l'avventura con uno sconosciuto, la cotta adolescenziale, l'affettuosa cura degli anziani: quattordici differenti declinazioni del termine 'amore'.
Interessante il progetto, già meno la resa effettiva sullo schermo: Tracce di vita amorosa è un film 'alla Peter Del Monte', cioè colmo di pathos e di momenti non del tutto necessari, leggerezze o inverosimiglianze, che vibra però di una chiara, esplicita nota autoriale. Si intende dire con ciò che la cura per la confezione è notevole, esteticamente il prodotto convince appieno e non è difficile denotare un'ambizione narrativa superiore alla media; la suddivisione in episodi isolati consente di sopportare meglio la mancanza di ritmo - ma ciononostante i difetti dell'opera permangono. Ulteriore punto a favore del film è l'assortimento di nomi più o meno celebri che compongono il cast: da Stefania Sandrelli a Renato Scarpa, da Laura Morante a Stefano Dionisi, da Valeria Golino a Roberto Herlitzka, da Chiara Caselli a Massimo Dapporto, da Angela Goodwin a Gioele Dix, da Valeria Milillo ad Andrea Occhipinti, con la partecipazione eccezionale - nel senso della parola, visto che nessuno aveva più il coraggio di chiamarlo a lavorare - di Walter Chiari, nella commovente sequenza di chiusura. Per lui si tratta della penultima performance cinematografica. Del Monte si occupa anche di soggetto (in solitaria) e sceneggiatura, insieme a Claudio Piersanti e Giuseppe Manfridi; la fotografia è di Alessandro Pesci, la colonna sonora di Nicola Piovani, il montaggio di Simona Paggi: tutti collaboratori di primo livello compresa quest'ultima che, nonostante sia agli esordi, dimostrerà le sue capacità nel proseguimento della carriera, lunga e fitta di impegni eccellenti (Benigni, Amelio, Montaldo...). Il titolo è una citazione dei Frammenti di un discorso amoroso di Roland Barthes. 3,5/10.
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