Regia di John Ford vedi scheda film
I cavalieri del Nord Ovest di John Ford è pura mitologia o epica cinefila, per chi come me, sin da ragazzo, amava il western.
E’ un western ingenuo, tetragono su cardini consolidati (l’onore dei soldati blu, la subdola pericolosità dei nativi americani), ma con una originale e ancora attuale visione di spazi immensi e memorabili come solo nei film di John Ford mi è capitato di vivere: davvero rivedere questo film a casa con uno schermo grande a colori ti dà l’illusione (se ci si impegna un pò) di camminare in quel pericoloso ma fascinoso e bellissimo West.
Non è un caso che l’effetto visivo sia poderoso e riuscito e che Winton Hoch fu giustamente premiato con l’oscar.
Siamo nel 1949, dobbiamo tenerlo bene a mente per evitare valutazioni ex post (mentre sono necessariamente corrette quelle ex ante), e scene come quelle della tempesta sono eroiche, per la concezione e per la pericolosa realizzazione (sono arcinote le liti tra il grande regista ed il direttore della fotografia del film, spaventato dalla tempesta in arrivo e dalle saette).
John Wayne impersona un vecchio ufficiale, ma non è così vecchio e la sua falcata inconfondibile è indelebile nella memoria di qualsiasi appassionato del genere western.
Semplicemente stupenda, almeno per me, è Joanne Dru, protagonista femminile ed incredibilmente in parte.
Il film è in fondo basato su tre viaggi collettivi in spazi immensi, meravigliosamente fotografati, e proprio il viaggiare in quelle difficili condizioni, ma pur sempre mantenendo l’inquadramento ed i valori militari.
Quindi oggi suonano un pò posticci ed artefatti, certi ingenui dialoghi, con atteggiamenti che sembrano oramai classici solo perchè lo sono diventati successivamente.
Il film fa parte della celeberrima trilogia di John Ford di cui fa parte Il massacro di Fort Apache (1948) e Rio Bravo (1950) ed è scontato per me suggerire di vederli tutti!
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