Regia di Andrea Camerini vedi scheda film
Un mostraccio spaziale si insinua nel corpo di un astronauta in esplorazione su un pianeta sconosciuto. Il pericolo ben presto si diffonde in tutta la navicella, coinvolgendo il suo intero equipaggio.
Aglien è un film in ritardo di trent'anni buoni (anche qualcosina di più), ma comunque non privo di pregi. Un lavoro espressamente demenziale, che cerca di calcare le orme delle commedie sguaiate degli anni '80, a base di nonsense, doppisensi e risatine a denti stretti, e perfino del Maestro Mel Brooks, ma invano. Scritto e diretto dall'esordiente, in lungometraggio, Andrea Camerini, Aglien è indubbiamente più notevole per la regia e gli effetti speciali che per la storia stessa, tirata via come raramente si è visto e pregna purtroppo di una comicità stantia, risaputa, con innumerevoli 'montagne che partoriscono topolini' (intere sequenze posticce sul piano logico, finalizzate a una gag spesso di poco conto) e battute telefonate o che girano a vuoto, quando non semplicemente infantili (il computer di bordo si chiama Tu' mader - sic! - e per tutto il film lo sentiremo tirare continuamente in ballo, ogni volta accompagnando il suo nome da una risposta risentita tipo "quella maiala della tua"; meglio tacere del tutto, invece, sul personaggio della checca isterica, noiosamente ancorato a obsoleti luoghi comuni). Al di là di questo, il buono del lavoro non è poco e risiede essenzialmente nella valida realizzazione dei mostri e delle sequenze 'horror', così come nel saper fare tesoro di un budget evidentemente ridotto, e per finire nelle apprezzabili performance di un gruppo di attori di poca esperienza sul set, ma pressochè tutti funzionanti, con in testa Valeria Barreca e Marco Conte; qualcuno riconoscerà probabilmente fra gli altri qualche volto già passato in tv (Gianluca Beretta alias Felipe, Leonardo Fiaschi, ma soprattutto Sylvie Lubamba). Anche la durata ridotta ad appena un'ora e dieci più titoli di coda è cosa buona. 2,5/10.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta