Regia di Phil Karlson vedi scheda film
L' odio è contagioso ...
Sul finire della Guerra di Secessione , un gruppetto di soldati sudisti fugge da un campo di prigionia nordista e si dirige al confine con il Messico , ma saranno inseguiti senza quartiere ... L' odio è contagioso ? Parrebbe proprio di sì , a guardare questo film . E' il sentimento dominante dall' inizio alla fine . Mentre c' è aria di smobilitazione vista l' imminente conclusione del conflitto , alcuni personaggi ne sono impregnati e lo spargono a piene mani . Dal comandante del forte che non ha alcun rispetto del prigioniero da giustiziare e così rinfocola i rancori , al capitano sudista che non sopporta la sconfitta e pronostica che gli strascichi dureranno almeno un secolo ( facile , eh ! ) e dopo tiene nascosta la notizia dell' armistizio ai suoi uomini e ne rallenta la fuga solo perchè continuino a combattere i nemici . Ma poi il terribile sentimento si trasmette alla donna prigioniera umiliata dal capitano , la quale lo passa infine al maggiore nordista suo fidanzato , che così da uomo ragionevole e corretto si trasforma in un cacciatore assetato di vendetta . Ben pochi personaggi si salvano dal contagio dell' odio ed ancora meno sono quelli che sopravviveranno per rendersi conto dell' inutile stupidità delle loro azioni .
Il film non è un capolavoro di precisione , come testimoniano alcuni marchiani errori di montaggio , ma ha pure qualche aspetto positivo , primo tra tutti le bellissime locations selvagge in mezzo alle montagne ed ai deserti dello Utah . Il nome di punta del cast è ovviamente quello di Glenn Ford , un po' imbolsito ed impegnato nell' inedito ruolo dell' ufficiale unionista . Il suo avversario è il fanatico e rancoroso George Hamilton , dal cipiglio altezzoso e dalla zazzera sempre in ordine . Il personaggio femminile è la sfortunata svedese Inger Stevens , mentre nella truppa di contorno si notano le facce di Harry Dean Stanton , di Tim Carey , di Kenneth Tobey , di Dick Miller e di un quasi esordiente Harrison Ford , con tanto di basettoni . La direzione di questa pellicola è attribuita a due registi : ufficialmente al prolificissimo ma ormai dimenticato Phil Karlson , ufficiosamente al celebre re dei B movies , Roger Corman . Non mi resta che da sottolineare che anche stavolta il titolo originale ( " A time for killing " ) è molto meglio di quello italiano , prima di concludere con il mio voto , che è un dignitoso 6- .
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