Regia di Walter Hill vedi scheda film
La storia della banda di Jesse e Frank James è un classicissimo del western, rivisitata a più riprese da autori di ogni tipo e risma, e nel 1980, appena reduce dal trionfo internazionale de "I guerrieri della notte", Walter Hill realizzò il suo sogno: girare un film del genere di "Sentieri selvaggi" e "Tamburi lontani", proprio sulle scorribande dei James e soci. L'idea forte della pellicola è di aver messo insieme, nel ruolo di fratelli, clan veri e propri, come i Quaid, i Carradine, i Keach (che tra l'altro figuravano come coproduttori): nell'esiguo panorama del cinema di prateria, cavalli e duelli degli anni Ottanta, proprio nell'anno in cui uscì pure il kolossal che, incolpevolmente, decretò quasi la fine del West su grande schermo, "I cancelli del cielo", di un altro sognatore hollywoodiano come Michael Cimino. Hill gestisce piuttosto bene la materia narrata, ma il suo film ha il difetto di narrare vicende note, con l'andatura della rapsodia, procedendo quasi per aneddoti invece di trovare una fluida chiave per dipingere l'epopea ribalda di banditi divenuti una leggenda al contrario, ma segretamente ammirati da molti fans del western. Tra gli interpreti, il più in palla sembra essere David Carradine, e la scena più bella è quella del duello al coltello nel saloon tra questi, nei panni di uno dei fratelli Younger, e un indiano geloso interpretato da James Remar, mentre James Keach nei panni di Jesse James ne dà una versione più scolorita di altri colleghi come Brad Pitt. Un discreto western, forse un pò sopravvalutato per via della scarsità di titoli simili nella decade che si era appena aperta quando questo lungometraggio comparve.
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