Regia di Takeshi Kitano vedi scheda film
Quando Kitano girò "Sonatine", film crepuscolare ma al tempo stesso con note comiche e disincantate che ritorneranno in altre sue pellicole, vi era già evidente la necessità di coniugare una declinazione del tutto personale alla violenza con aspetti più leggeri e quasi favolistici. Ciò emergerà ancora di più sei anni dopo con "L'estate di Kikujiro", a mio parere il suo vero capolavoro, senza nulla togliere alla genialità di questo film che ci restituisce uno yakuza dal volto umano, consapevole già dall'inizio del destino a cui va incontro accettando un ultimo incarico per districare una guerra tra gang rivali sull'isola di Okinawa. Tuttavia il film ha alti e bassi che lo rendono meno lineare di altre sue pellicole, a partire dal suo felice esordio di "Violent Cop" dove sembra aver messo in campo tutti gli ingredienti migliori per un esordio con il botto, dopo la notorietà acquisita come attore comico.
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