Regia di Takeshi Kitano vedi scheda film
Pellicola molto particolare che parte come un gangster movie abbastanza violento, poi si trasforma in una sorta di film grottesco/demenziale (irritante questa parte), quindi termina come un noir il tutto condito da una regia che fa un largo utilizzo di riprese da telecamera fissa (ad ex x vedere passare una macchina da un sentiero ci voglio minuti e minuti con la mdp ferma in un punto prestabilito) determinando un massiccio appesantimento del ritmo. Ne deriva un film non molto facile da seguire, con lo spettatore (a me è successo così) che resta spiazzato dai continui e repentini cambiamenti di genere dell’opera tanto che si fa fatica a capire il senso della trama.
Molto bravo Kitano (voto: 8) nei panni di Murakawa, meno entusiasmante dietro alla mdp (Voto: 6) anche se sono cmq presenti dei lampi di talento (ad esempio le eccellenti sequenze finali) che illuminano l’irritante regia costituita x buona parte da sequenze statiche. Brutto il montaggio (voto: 5-) con immagini che, a mio avviso, dovevano esser montate in un modo decisamente + incalzante in modo da evitare di perdere secondi che poi alla fine diventano minuti in sequenze inutili alla causa (capita, infatti, spesso di vedere uscire gli attori dalla visuale della mdp con le immagini che restano a contemplare il paesaggio). Eccellente, invece, la colonna sonora (voto: 8.5) capace di suscitare tensione tanto che non avrebbe affatto sfigurato come commento sonoro ad un film thriller o horror. Per fortuna non mancano sequenze particolarmente crude e ben realizzate, tra le quali la + bella è quella con Murakawa che con il suo fucile mitragliatore compie una carneficina all’interno di un edificio immerso nell’oscurità e illuminato dal fuoco “sputato” fuori dall’arma stessa ad ogni colpo esploso. Discontinuo e faragginoso, ma con alcune sequenze degne del miglior noir. Voto: 6
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