Murakawa, braccio destro di un boss, cade in trappola: è inviato in missione con i suoi uomini per fare da bersaglio ai killer nemici. Al termine di uno stillicidio di morti, isolato su una spiaggia, innamorato di una fanciulla, va incontro alle estreme conseguenze. Uno yakuza alla ricerca della "sua" morte.
Note
Un capolavoro. Takeshi Kitano, detto "Beat", in ricordo del suo passato di comico, rivoluziona la sintassi del noir introducendo un ritmo solenne nell'azione, quasi un sintomo di bellezza contemplativa che stride con la violenza stilizzata della morte.
Kitano tocca un vertice di assoluto equilibrio tra stile e narrazione: il risultato è un'opera poetica e delicata nella sua agghiacciante brutalità, dove ogni scelta formale acquista un senso profondo nell'analisi di grandi temi come il rapporto con la violenza, il desiderio di fuga e la presa di coscienza di una fine imminente e ineluttabile. 9
Un originalissimo stravolgimento delle regole della crime story condotto da Kitano, che porta il film in riva al mare per virarlo in una commedia noir che fa emergere l'inattesa umanità (e giocosità) dei criminali della yakuza.
lo stile di Kitano non fa per me. Il film regala qualche bel momento, ma la messa in scena è troppo essenziale e spesso mi è sembrata incompiuta. Anni luce migliore di Dolls, altro film che non ho compreso.
Magico e imperdibile film di Takeshi Kitano, che riesce a essere leggero pur parlando di morte, in cui un gruppo di killers si diverte a giocare come un gruppo di ragazzini in colonia al mare. Capolavoro. Voto 9
Non raccontiamoci balle solo per fare gli intellettuali a tutti i costi: il film è una porcata colossale… confuso, noioso e stupido, non fà nè ridere nè riflettere, i personaggi sono penosi e tutti uguali, il finale è ridicolo e fuori luogo!
Murakawa (Takeshi Kitano) è un influente esponente della Yakuza. Il suo capo Katajima (Tombo Zushi) gli ordina di andara a dirimere una faida tra bande rivali sull'isola di Okinawa. Nonostante sia poco convinto dell'utilità dell'iniziativa e che abbia intuito i pericoli insiti nell'operazione, Murakawa obbedisce e parte insieme ai suoi uomini più fidati. Appena arrivati… leggi tutto
Kitano dirige, produce, sceneggia e recita. Quando si fanno così tante cose, è difficile farle tutte bene ed è esattamente quel che è accaduto. Il film regge discretamente per un'ora e mezzo grazie a qualche scenetta d'azione e qualche buono sprazzo di comicità intercalato comunque da alcune pause mortorio. Probabilmente l'intento era solo quello di… leggi tutto
Uno si aspetta che i gangster rispondano al fuoco; invece prima passano una mezz’oretta a meditare, pulirsi le unghie, soffiarsi il naso: sembra la scena della stazione ne Gli intoccabili. Forse voleva essere una geniale parodia e non ce ne siamo accorti. Se Kitano dirigesse un film porno con lo stesso ritmo, non si ecciterebbero neanche le lumache. E tuttavia, in questo bizzarro cinema… leggi tutto
Aniki Murakawa (Kitano) è uno yakuza che ha passato la vita a eseguire gli ordini del suo capo. Quando quest'ultimo lo manda a compiere una missione molto rischiosa, Aniki capisce che il capo ha firmato la sua condanna a morte. Si prepara all'evento, ma sarà lui a imporre il corso delle cose. Il secondo film di Kitano è anche quello che ne ha consacrato la notorietà…
Film che adoro, che mi hanno cambiato, che mi hanno fatto crescere e che mi hanno insegnato tante belle cose: questa è la lista dei miei film preferiti. Ne avevo 94 ma mi sembravano eccessivi e quindi ne ho…
FAR EAST FESTIVAL 24 - OMAGGIO A TAKESHI KITANO
Il penultimo giorno del Far East Festival n° 24 è, come tradizione, dedicato alla consegna dell’ormai prestigioso Gelso d’Oro alla carriera. Quest’anno il premiato è davvero un gran nome: Takeshi Kitano, personaggio di culto, artista multi sfaccettato che ha saputo coniugare…
Quando Kitano girò "Sonatine", film crepuscolare ma al tempo stesso con note comiche e disincantate che ritorneranno in altre sue pellicole, vi era già evidente la necessità di coniugare una declinazione del tutto personale alla violenza con aspetti più leggeri e quasi favolistici. Ciò emergerà ancora di più sei anni dopo con "L'estate di…
La trilogia apocrifa di Kitano si conclude con questo episodio. Forse il più ascetico dei tre, e forse il più riflessivo. Nel film si parla di uno scontro fra gang di yakuza, anche se, come valeva anche per i due film precedenti, la narrazione è assolutamente secondaria alle immagini. Kitano torna a stabilire una sorta di "piano autarchico" dell'inquadratura, nella quale…
Veterano della Yakuza, Murakawa viene trasferito sull’isola di Okinawa per dare appoggio a una banda locale in difficoltà. Presto si accorgerà che la missione altro non è se non un una trappola mortale che i vertici di Tokyo gli hanno teso per fermare la sua scalata al potere e annientarlo.
È sempre difficile cercare di dare una spiegazione…
Sonatine è una crime story certamente fuori dall'ordinario, con lo stesso Kitano nel ruolo principale di un yakuza, Murakawa, stanco della vita da gangster, ma costretto dal suo boss a guidare una spedizione nella provincia di Okinawa, dove infuria la faida tra due clan rivali, al fine di riportare la pace. Il riluttante Murakawa cerca di sottrarsi, ma alla fine si…
Takeshi Kitano è stato probabilmente uno dei più importanti registi a livello mondiale negli anni 90. Personalmente, ho fatto una certa fatica ad apprezzare i suoi film alla prima visione per quello che realmente valevano; “Sonatine” all’inizio mi spiazzò e lasciò perplesso, come anche “Hana-bi”, eppure adesso le riconosco entrambe come…
Sonatine è un film giapponese del 1993; scritto, diretto, interpretato e montato da Takeshi Kitano con musiche di Joe Hisashi
(seconda collaborazione tra i due, dopo il poetico Il Silenzio sul mare del 1991).
Sinossi: Murakawa (Kitano), potente e rispettabile yakuza di Tokyo, ormai è stufo…
Sonatine probabilmente è nella Top 5 dei migliori film anni 90', e forse il miglior film di Takeshi Kitano (solo Hana-bi e Dolls possono competere con esso). La locandina riassume tutto il film; un uomo, dal sorriso folle e gli occhi neri rivolti chissà dove, si sta puntando una pistola in testa. Il suo è un atteggiamento beffardo, ma allo stesso tempo freddo e consapevole;…
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Commenti (12) vedi tutti
Kitano tocca un vertice di assoluto equilibrio tra stile e narrazione: il risultato è un'opera poetica e delicata nella sua agghiacciante brutalità, dove ogni scelta formale acquista un senso profondo nell'analisi di grandi temi come il rapporto con la violenza, il desiderio di fuga e la presa di coscienza di una fine imminente e ineluttabile. 9
commento di rickdeckardUn originalissimo stravolgimento delle regole della crime story condotto da Kitano, che porta il film in riva al mare per virarlo in una commedia noir che fa emergere l'inattesa umanità (e giocosità) dei criminali della yakuza.
leggi la recensione completa di port crosPiuttosto noioso e poco interessante. 5
commento di BradyPESSIMO. Mi chiedo se quelli di film.tv lo hanno visto oppure hanno dato ottimo al regista.
commento di en500lo stile di Kitano non fa per me. Il film regala qualche bel momento, ma la messa in scena è troppo essenziale e spesso mi è sembrata incompiuta. Anni luce migliore di Dolls, altro film che non ho compreso.
commento di emilMagico e imperdibile film di Takeshi Kitano, che riesce a essere leggero pur parlando di morte, in cui un gruppo di killers si diverte a giocare come un gruppo di ragazzini in colonia al mare. Capolavoro. Voto 9
commento di jeffwineNon raccontiamoci balle solo per fare gli intellettuali a tutti i costi: il film è una porcata colossale… confuso, noioso e stupido, non fà nè ridere nè riflettere, i personaggi sono penosi e tutti uguali, il finale è ridicolo e fuori luogo!
commento di RageAgainstBerluscaVOTO : 7 Un bel film molto allegorico. Kitano inventa un nuovo genere.
commento di supadanyStanchezza di vivere. Voglia di finire divertendosi. Per una volta divertirsi e poi trovare la pace nella fine Voto 9/10
commento di sokurov9
commento di nico80Su questo film ci sarebbe da scrivere un libro, ma penso che con una sola parola si possa descrivere. Questa parola è : CAPOLAVORO
commento di mise en scene 88