Regia di Roberta Torre vedi scheda film
Vi siete mai chiesti se si girerebbe nella tomba o si lancerebbe da una Torre , (in questo caso Roberta), il povero Shakespeare vedendo tutte le riedizioni, rivisitazioni, riadattamenti fatti alle sue meravigliose tragedie/ commedie? Io si, ma questo non lo sapremo mai!
Non c'è conoscenza senza sofferenza
E se Shakespeare sapesse soffrirebbe?
Vi siete mai chiesti se si girerebbe nella tomba o si lancerebbe da una Torre , (in questo caso Roberta), il povero Shakespeare vedendo tutte le riedizioni, rivisitazioni , riadattamenti fatti alle sue meravigliose tragedie/ commedie? Io si.
Ma questo non lo sapremo mai!
Certo è che con Riccardo va all'inferno, il musical tratto dalla storia malefica di Riccardo terzo, a Shakespeare, uomo avvezzo alle passioni, di sicuro sarebbero piaciuti gli attori, il setting, i sorprendenti onirici costumi e una regia impeccabile.
E anche l'inizio folgorante, fatto di toni bianchi, malati, sfuocati in una clinica psichiatrica dove lo studio dei due emisferi cerebrali di bene e male, viene fatto da un medico che straparla di Freud in tedesco.
La pellicola originale rivisitazione della tragedia shakespeariana in toni moderni e romani di cattiveria odierna, sgretolandone un classicismo tradizionale, ora supportato da zingari coi denti d’oro, tirate di cocaina, bare contemporanee al neon, pistole di diamanti e musiche che variano da opere a Verdi a Ranieri, sempre cattivi si è. Anche nel Regno del tiburtino, quello della tangenziale!
E il male ha sempre il suo fascino, qui soprattutto visivo, con veri e propri quadri in ogni scena, un pò David Lachapelle, un pò Matteo Basile, un pò Joel-Peter Witkin o Garrone.
Tutto bellissimo comunque, come se stessimo entrando in un museo di arte contemporanea.
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