Regia di Sunao Katabuchi vedi scheda film
Animazione classica per una storia intima, delicata e poetica. Piacevole.
Il film d’animazione ‘’In questo angolo di mondo’’ è un’opera intimista e delicata, semplice e poetica, come la vita della protagonista, la giovane Suzu. Tutto ruota attorno alla storia di una famiglia giapponese che vive nella zona di Kure, città portuale militare, dalle cui colline si può vedere il porto con le navi militari attraccate.
Suzu lascia Hiroshima durante gli anni della seconda guerra mondiale, per andare in sposa al marito. La storia si colloca tra il 1933 e il 1945, e racconta la vita di questa giovane donna e della sua famiglia alle prese con le difficoltà quotidiane del vivere in un periodo storico difficile e duro, tra privazioni e stenti.
Il film racconta di un Giappone fatto di cose semplici, dove si viveva di poco, e di quel poco potevi sentirti ricco, se avevi sulla tavola un abbondante ciotola di riso e verdure. E questo bastava per essere felici.
Il film (anno 2016) è impostato in maniera decisamente classica, una scelta stilistica inconsueta e molto controtendenza che non stona affatto, ma dà valore al tutto, dove l’uso del disegno tradizionale fa ancora da padrone, con l’abbondante uso dell’acquerello per i fondali dai colori tenui e mai aggressivi, e gli stessi disegni che fa la protagonista femminile, una piccola donna un po’ sognatrice che a dispetto di tutto cerca di vivere in serenità la sua vita accanto al marito, che gioisce di poco e di poco si accontenta, con il tratto semplice, essenziale e direi infantile dei personaggi, che sembrano mantenere costantemente qualcosa di fanciullesco, nonostante i drammi che si trovano a vivere.
Il film, potrebbe aver qualche attinenza con ‘’Una tomba per le lucciole’’, ma i toni sono molto meno drammatici, seppur non manca qualche momento di tensione, di tristezza e di dolore, ma tutto viene stemperato nel temperamento delicato della protagonista, che a volte appare buffa e divertente, e pure un po’ comica.
Il film per sua natura e impostazione ha un andamento qualche volta un po’ lento, ma nel complesso si segue volentieri e lo spettatore si lascia piacevolmente avvolgere dalla storia e della sua delicatezza, e si arriva alla fine quasi senza accorgersene.
Curiosa, ma non fuori luogo la citazione; ad esempio, tra le navi attraccate al porto di Kure, c'è la leggendaria Yamato storica, nave affondata durante il conflitto, che in una scena risorge nel cielo, esplicito richiamo alla corazzata spaziale creata da Leji Matzumoto, oggetto recente di un fantastico remake.
Inusuale, ma bello.
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Una cosa che forse ho notato, e allo stesso tempo forse non ho capito, è quanto Suzu sia contenta e serena della sua vita con il marito. Sembra più una decisione presa dalle necessità e dalle tradizioni imposte dove un uomo si recava da una famiglia e chiedeva in sposa la figlia. infatti tra loro, forse scelta voluta dal regista, non c'è un momento intimo a parte il bacio nel rifugio, ma più volte Suzu lo scansa in malo modo quando cerca di abbracciarla. Non so ma ho visto la cosa come il popolo giapponese tacitamente, si abbassa alla prepotenza del governo che non vuole arrendersi, chiedendo la loro sopportazione senza avere quasi niente in cambio ma solo privazioni. Non so se nello sfogo con l'amico ritrovato anni dopo, diventato marinaio abbia avuto un sentimento che forse andava più di un disegno con i conigli bianchi. Chissà.
Sarei curioso di cosa ne pensi!
Interessante l'associazione con Leiji.
Ciao Mike ;-)
Interessante la tua interpretazione, che potrebbe essere coerente con quello che il regista ha cercato di dire.
Apparentemente lei sembra serena della vita che fa col marito, e credo che provi affetto per lui, però all'inizio quando viene chiesta in sposa, lei pensa si tratti dell'amico, che però smentisce.
Quindi sì, è possibile che ci fosse altro, ma gli anni della guerra incalzano e forse non resta tempo per i rimpianti, si è costretti ad adattarsi... anche alle esigenze di governo.
L' associazione con Leiji e l'astronave Yamato poteva essere un po' azzardata, ma io l'ho interpretata come una sorta di rinascita del Giappone dalle sue ceneri.
'In questo angolo di mondo' è del 2016, il remake più recente è 'Yamato 2202' in uscita nel 2017, seguito di Yamato 2199 (bellissima tutta la serie, acquistata in blurey, fantastica, la conosci?) quindi forse la cosa non è casuale.
Ciao, grazie.
L'arrabbiatura a tavola e la successiva scena in cui il marito gli permette di rimanere nella notte sola con l'amico d'infanzia è quasi un accenno a "Lezioni di Piano" con quel minimo di corteggiamento amoroso a letto su quanto sia morbida la dice lunga sul loro rapporto non detto di gioventù.
Gli azzardi nelle opinioni personali sono sempre uno stimolo per delle riflessioni e quella che te hai fatto potrebbe anche starci tranquillamente ;-) per la serie di Yamato (Star Blazers) devo dire che in gioventù la seguivo, ma tra le opere di Leiji mi sono sempre fatto più prendere dal Galaxy e naturalmente dal Capitano. Quindi quelle nuove che citi non le ho viste ma piacerebbe rivedere magari la serie originale, per capire se proseguire con le successive generazioni. Un saluto ciao Mike
Domanda: è adatto ai bambini?
Sì, direi assolutamente.
Non ci sono scene che possono disturbare un bambino, e tutto è trattato con delicatezza.
Lo sto guardando e confermo. Ho tremato solo quando la nonna ha raccontato alla neo sposa la storiella dell'ombrello nuovo da regalare al marito la prima notte di nozze. Ma in realtà non c'era alcun doppio senso.
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