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The Vanishing - Il mistero del faro

Regia di Kristoffer Nyholm vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su The Vanishing - Il mistero del faro

di axe
6 stelle

Intorno alla meta' del secolo scorso, tre uomini - Donald, James, Thomas - iniziano il loro lavoro di guardiani di un faro posizionato su un'isola a Nord-Ovest della Scozia, con la prospettiva di dovervi rimanere per sei settimane. Dopo un certo periodo, durante il quale i tre approfondiscono la reciproca conoscenza, non senza qualche attrito, un evento inaspettato sconvolge la routine. Una scialuppa fa naufragio sulle scogliere dell'isola. L'unico occupante, sopravvissuto, aggredisce ferocemente Donald, sceso per prestare soccorso, il quale e' costretto a difendersi, uccidendolo. Insieme alla scialuppa, e' giunta a riva una misteriosa cassa, che si rivela essere piena di lingotti d'oro. Mentre i tre valutano come poter trarre vantaggio dalla situazione con il minore rischio possibile, un'imbarcazione con diverse persone a bordo si dirige verso l'isola. Ne deriva una lotta dei tre, sempre piu' cruda, prima contro gli occupanti della barca, evidentemente compagni dell'uomo della scialuppa, poi contro le loro tormentate coscienze. Il film ha la sua particolarita' nel non limitarsi a raccontare una storia di sangue ed avidita', bensi' ad illustrare le conseguenze delle loro azioni sugli animi. I tre sono persone molto diverse. Donald e' un giovane molto furbo; non e' simpatico a James, persona di mezza eta' reso maturo e responsabile dal dover sostenere una famiglia. Con loro c'e' Thomas, un anziano uomo di mare, che non ha mai superato dolore e rimorsi per la morte di moglie e due figlie gemelle, e pertanto indurito nell'animo. Prima l'uno, poi gli altri, sono costretti ad uccidere ripetutamente. Dapprima istintivamente, per legittima difesa; poi, per neutralizzare avversari, che pero' sono divenuti tali in conseguenza di una loro menzogna. Infine, senza alcun motivo, se non quello di coprire quanto fatto. Incidentalmente, l'ultimo morto e' un bambino. Cio' porta al crollo della mente di James, che finisce divorato dai rimorsi ed inizia ad odiare Donald, il quale, nonostante sia anch'egli un assassino, sembra sottovalutare la portata delle azioni commesse. Una sola persona sopravvive all'inevitabile scontro, quella che forse meno degli altri aveva possibilita' di poter affrontare un futuro a "testa alta" nella societa'. Il ritmo del film e' estremamente lento. L'azione, benche' cruenta, ridotta al minimo necessario; nessuna spiegazione e' fornita circa l'origine dell'oro ed il motivo per cui fosse a bordo della scialuppa, e, prima ancora, presumibilmente, sull'imbarcazione piu' grande. Il regista si concentra sullo studio dei rapporti tra i tre personaggi, ed il loro precipitare nella follia - o radicarsi dei propositi di salvezza. Le abientazioni, suggestive, mostrano la selvaggia isola a nord della Scozia, e gli spogli interni del faro. Il regista non disdegna sequenze girate di notte, o comunque dai colori scuri. Abbastanza credibili gli attori nella resa dei loro personaggi, fulcro della narrazione. Un film discreto, ispirato ad una vicenda realmente verificatasi agli inizi del '900. L'ho apprezzato per il particoare studio sugli animi umani; l'ho pero' trovato assai "pesante"; i minuti scorrono lenti nel mostrare l'interazione tra i personaggi, in attesa di una conclusione prevedibilissima.

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