Regia di Kristoffer Nyholm vedi scheda film
Un faro, un'isola a nord della Scozia e tre guardiani, tre uomini che scomparvero nel nulla, nell'arcipelago delle Flannan nel dicembre del 1900. Un mistero mai risolto, i tre non vennero mai ritrovati e l'evento divenne mito e racconti di marinai. Il danese Nyholm esordisce, dopo una lunga gavetta come assistente di Von Trier e, soprattutto, come autore di episodi per varie serie TV danesi, con un bel thriller, teso e senza sbavature. E' aiutato da un ottimo trio di attori, che ha il perno nel fantastico Peter Mullan: lo scozzese è uno dei migliori attori britannici, a mio modo di vedere, e anche un ottimo regista ("Neds" è un gioiello). Poi c'è il roccioso Gerard Butler, che ha il fisico perfetto per l'uomo delle Highlands prestato al mare, e il giovane Connor Swindells, funzionale ma bravo. Il resto lo fa l'isola con il faro, con la sua natura selvaggia, l'isolamento forzato, tutti elementi che contribuiscono ad aumentare la tensione e il fascino del film. Chiaramente nessuno sa come siano andate realmente le cose e gli sceneggiatori s'immaginano un ritrovamento dopo un naufragio, un baule di barre d'oro che scatenerà una serie di eventi, in bilico fra il puro thriller, un po' convenzionale, e la paranoia che lentamente si diffonde, come un virus. Film d'attori, quindi, che cresce lentamente ma che avvince e, soprattutto, convince. Niente serie B, niente episodio allungato da serie TV: qui siamo davanti a un prodotto di genere con tutte le cose al posto giusto. Rimane il mistero di cosa sia successo davvero, ma questo, ovviamente, non lo sapremo mai. Per ora c'è solo l'ipotesi Nyholm. Consigliato.
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