Regia di Frank Zappa vedi scheda film
Frank Zappa e la sua band in concerto al The Pier di New York, il 26 agosto del 1984: serata perfetta, con un'esibizione magistrale che manda in delirio il pubblico presente.
Un'ora scarsa di durata, ma tanta, tanta energia e, se possibile, ancora più tecnica e fantasia sul palco e di conseguenza sullo schermo: le riprese - adeguatamente agili al limite del nevrotico in un montaggio serrato fra numerose cineprese disposte sul palco - del concerto newyorchese della band di Frank Zappa, tenutosi il 26 agosto 1984, meritavano senza dubbio la diffusione pubblica, affinchè il lavoro (e la soddisfazione che ne traspare) di quel tour non andasse disperso con le memorie degli spettatori presenti. A intervallare i brani in scaletta (da Bobby Brown a Cosmik Debris, da He's so gay alla strumentale Zoot allures, pezzo di apertura della scaletta) compaiono alcuni rapidi estratti, pochi secondi appena in tutto, tratti da interviste in cui Zappa mostra il suo ben noto carattere schivo e provocatorio: ad esempio rispondendo alle accuse di misoginia con la laconica constatazione che, come tutti, anche lui ha il diritto di dire quando una persona fa delle stupidaggini, anche se si tratta di una donna: e nelle sue canzoni parla spesso di persone stupide che fanno stupidaggini. Esecuzioni impeccabili e nessuna pausa fra un brano e l'altro, un ensemble di musicisti di prim'ordine (Ike Willis, Ray White, Allan Zavod, Scott Thunes, Chad Wackerman), canzoni-suite farcite di idee, sia sonore che liriche: difficile chiedere di più. Curiosità: poco tempo dopo usciva, autorizzato dallo stesso Zappa, un album live (peraltro solamente in cd, cosa all'epoca piuttosto pionieristica) dallo stesso titolo: per quanto si trattasse di una raccolta di brani da quello stesso tour, nessuno di essi era tratto precisamente dalla serata del 26 agosto 1984. 6/10.
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