Regia di Greg Berlanti vedi scheda film
GENITORI E FIGLI: variante 2 - Il dialogo costruttivo
Simon è un bel ragazzo liceale, vive in una famiglia benestante ed armoniosa in mezzo a due genitori belli e realizzati, ed una sorella appassionata di cucina, alla quale mai riuscirebbe a dire che l'ultima sua creazione culinaria ha in raltà un sapore terrificante.
A scuola, pur timido e composto, Simon viene rispettato, ha diversi amici ed amiche, una delle quali è vistosamente innamorata di lui, che tuttavia sembra di non capire, o invece finge bene per meglio soddisfare una innat curiosità che lo spinge sempre più a provare attrazione per il proprio medesimo sesso.
Ma come fare a rivelare al mondo intero questo suo inconfessabile segreto? e perché sono i gay quelli costretti a fare outing, e non chiunque, dunque anche la maggioranza del resto di quel mondo eterosessuale che spesso non capisce né vuole capire?
Simon prova a trovare la complicità tra l'anonimato della rete, ma una sua confessione con un utente con i suoi stessi problemi, viene intercettata da un indolente irresponsabile amico di scuola che lo incastra in un ricatto subdolo al fine di riuscire ad avere la meglio nei confronti di una bella amica del nostro protagonista.
La verità verà a galla e tutto si chiarirà, in famiglia e a scuola, ovunque, perché la ragionevolezza finirà per superare ogni pregiudizio e ignoranza intollerante e degenerata. Una favola? Non troppo, piuttosto una storia leggera e con momenti ironici e briosi che tratta argomenti noti senza tralasciare quella verve e quell'ironia di fondo che a tutti gli effetti spesso diviene un atteggiamento salvifico per affrontare i momenti più imbarazzanti e apparentemente irrisolvibili o senza via d'uscita.
E la base solida di una famiglia aperta al dialogo, anche quando, soprattutto da parte paterna, si tende a voler cancellare ogni pensiero per buttarsi sul fare cameratesco, costituisce l'apporto più formativo e ideale affiché il nostro portagonista maturi nel modo più serenoi possibile la sua comunque traumatica presa di coscienza.
Greg Berlanti, il regista, viene dalle serie televisive e, nel bene come nel male, tutto ciò traspare nella struttura del film, la cui vera forza è l'espressività tenera e disincantata, ma pure sottilmente ironica con un accenno di compiaciuto masochismo, del nostro protagonista, il bravo Nick Robinson, già noto per qualche blockbuster (Jurassick World) o fortunata commedia drammatica giovanilistica (Noi siamo tutto). La sua espressione bonaria, il suo sorrisetto mezzo accennato, il disincanto ironico con cui affronta di petto situazioni di fatto senza via d'uscita, sono tutto ciò che conta per rendere un filmetto di stampo televisivo, un prodotto cinematografico con una sua dignità, soprattutto nei contenuti, più che nella sua struttura narrativa, da cui non trapelano molti spunti di originalità né di travolgente novità di racconto.
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