Espandi menu
cerca
Colpo di mano a Creta

Regia di Michael Powell, Emeric Pressburger vedi scheda film

Recensioni

L'autore

FABIO1971

FABIO1971

Iscritto dal 15 luglio 2009 Vai al suo profilo
  • Seguaci 118
  • Post 11
  • Recensioni 526
  • Playlist 3
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Colpo di mano a Creta

di FABIO1971
8 stelle

"Nel 1944, tremila anni dopo Omero, Creta combatteva un'altra eroica battaglia, questa volta contro le armate germaniche. Al suo fianco lottavano altri isolani, provenienti dalle isole britanniche. Poche persone conoscono le vicende dei cretesi negli anni dell'occupazione tedesca. Furono giorni di incubo, soprattutto a causa dei loro rapporti con gli Alleati: li ospitavano, li nutrivano, li accudivano come fossero dei figli. Da questa comunione sorse la celebre sezione cretese del Gruppo 133: sempre all'erta sulle montagne, operavano sabotaggi e inviano informazioni da emittenti clandestine, come lupi affamati puntavano dall'alto la preda e quando uno di loro scendeva a valle, le nubi si addensavano sui tedeschi".
La storia (vera) del commando di militari inglesi e partigiani guidato dal maggiore Fermor (Dirk Bogarde), noto ai cretesi e alla polizia segreta nazista come Philedem, e dal capitano Moss (David Oxley), che organizzò il rapimento del generale tedesco Kreipe (Marius Goring) per condurlo fino al Cairo, quartier generale delle truppe britanniche. Dopo appostamenti e meticolosi preparativi, gli uomini di Fermor e Moss riescono a rapire il generale e fuggono sulle montagne, mentre l'esercito tedesco di occupazione fissa un premio di 50000 marchi per chi, entro tre giorni, fornirà informazioni sul luogo di detenzione del generale, minacciando, altrimenti, la rappresaglia sulla popolazione dei villaggi dell'isola. Intanto il commando prosegue la fuga per raggiungere il battello che dovrà trasportare il prigioniero al Cairo, inseguiti dalle pattuglie naziste, che il generale tenta di attirare sulle proprie tracce seminando indizi lungo il tragitto.
Ultima regia della magnifica coppia Powell & Pressburger prima dell'interruzione del loro fiammeggiante sodalizio artistico, Colpo di mano a Creta, seppur meno incisivo del precedente La battaglia di Rio de la Plata, costituisce uno splendido esempio di cinema di genere (in questo caso un avventuroso ibrido tra film bellico ed action movie) nobilitato da una regia di raffinato smalto spettacolare: il fascino dell'ambientazione, con i meravigliosi esterni naturali e i panorami mozzafiato in cui sono immerse le incalzanti evoluzioni della vicenda, la plasticità delle inquadrature, il taglio incisivo della narrazione e le suggestive sequenze notturne, che esaltano drammaturgicamente gli snodi principali della trama, incorniciano l'appassionata rievocazione dello storico episodio, adattato dagli stessi autori da I'll Met by Moonlight: The Abduction of General Kreipe (scritto nel 1945 ma bloccato dalla censura fino al 1952), diario di guerra a Creta del capitano William Stanley Moss, ufficiale dell'esercito britannico e membro dello Special Operations Executive, l'organizzazione di agenti segreti creata da Churchill nel 1940 al grido di "And now set Europe ablaze" ("Ed ora incendiate l'Europa") con compiti di sabotaggio ed infiltrazione tra le truppe tedesche. Proprio la Grecia, teatro della vicenda del film, venne utilizzata dalle spie del S.O.E. per indurre i nazisti, attraverso attentati, sabotaggi e rapimenti, a sospettare un'imminente invasione degli Alleati dalla penisola balcanica e a sviarne l'attenzione per "coprire" lo sbarco delle truppe statunitensi in Italia. Sorretto dall'ottimo cast d'interpreti, dove all'affiatato terzetto di protagonisti (Bogarde, Oxley e Goring) si aggiungono Cyril Cusack e la breve apparizione di Christopher Lee, dalla strepitosa fotografia in VistaVision di Christopher Challis (fedele collaboratore di Powell & Pressburger da The Small Back Room in poi) e dalla coinvolgente colonna sonora di Mikis Theodorakis, Colpo di mano a Creta resta un'opera riuscita ed avvincente (nonostante Powell la detestasse: "Dovevamo renderlo più drammatico, introdurre qualche donna, avevamo bisogno di un aneddoto romantico, ma Emeric, entusiasmato da La battaglia di Rio de la Plata e dal suo successo, si rifiutò di inventare un soggetto [...]. Ero imprigionato dal peso degli eventi e così, per la disperazione, mi sono dedicato ad altri elementi: la musica, la creazione delle atmosfere. Ma quello non era il mio campo"), impreziosita, tra l'altro, da alcune notevoli sequenze, come quella del rapimento, con il crescendo di tensione che accompagna il passaggio della macchina del generale attraverso le postazioni delle sentinelle nemiche (nella realtà superarono indenni in un'ora e mezza ben 22 posti di blocco prima di riuscire a rifugiarsi sulle montagne) ed ammantata dal consueto velo d'ironia con cui gli autori stemperano efficacemente le asprezze del dramma, come nel caso del gioco quasi hitchcockiano degli indizi seminati dal generale, stessa cristallina manipolazione della suspense e stesso irresistibile humour anglosassone nel risolverla.

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati