Regia di Pelin Esmer vedi scheda film
Leyla è una avvocatessa che sale sul treno per andare ad una rimpatriata di amici che rivedrà dopo 25 anni. Canan è una giovane donna che studia infermieristica che si sta recando, con lo stesso treno, ad un importante colloquio di lavoro. Le due donne si conoscono e poco a poco, entrando in intimità, rivelano un altro aspetto di sé che cambierà non poco la situazione presentata.
Pelin Esmer erca di indagare sulla complessità della vita usando la poesia, quella che scrive una delle protagoniste, al quale è assegnato il compito di condurre la narrazione con i suoi versi in voice off. I personaggi rivelano, grazie all’incontro con altri, altre parti di se, e grazie all’incontro sono anche capaci di modificare le proprie intenzioni. Proprio questo indissolubile legame tra persone e tessuto sociale quotidiano è rappresentato con l’uso insistito di vetri e specchi, dove i protagonisti si incastrano tra loro e con lo sfondo, formando combinazioni identitarie altrimenti impossibili.
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