Regia di Abbas Kiarostami vedi scheda film
Il terremoto e la partita di pallone.L'alter ego del regista parte alla ricerca del protagonista del film "Dove è la casa del mio amico? "il cui villaggio è stato distrutto da un violentissimo terremoto.E da questo spunto metacinematografico offre all'occhio occidentale un ritratto di una nazione messa in ginocchio da un evento naturale catastrofico ma che non perde tempo ad autocommiserarsi,che cerca di risalire subito la china,in cui la solidarietà umana è la principale arma di difesa.Tutto lontano dal mondo degli ayatollah e dai loro proclami trionfalistici.Kiarostami nella sua raffinata riflessione su fiction e relatà(teorizzata in maniera ancora più raffinata in Close up) adotta uno stile che potremmo accostare al nostro neorealismo,un cinema fatto di attori non professionisti,volti presi dalla strada che portano bene impressi i segni della fatica e della difficoltà,con un modo di porsi davanti alla macchina da presa(quasi sempre fissa) assolutamente spontaneo,talmente spontaneo da far dubitare che stiano recitando,che ci sia una sceneggiatura da rispettare,da far pensare che ci troviamo di fronte a un documentario.E si trova anche la forza di interessarsi,soprattutto i più piccoli che vedono il mondo dal basso della loro purezza e della loro ingenuità,alle partite dei campionati mondiali di calcio.E la Renault vecchia e scassata dell'alter ego del regista cerca di inerpicarsi faticosamente per strade sterrate per arrrivare al villaggio dove erano diretti fin dall'inizio.Quella difficoltà,quel tornare indietro e poi cercare di ripartire e infine di superare la china, a me piace pensare che stia a simboleggiare la difficoltà di una nazione intera,difficoltà comunque sempre superabile perseverando tenacemente....
vivace...
sembra che non reciti
cineasta di grande spessore
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