Regia di Francesco Rosi vedi scheda film
Dieci anni dopo il "caso" Giuliano, Rosi ritrova quel magico equilibrio tra forma e sostanza, tra la prosa del documentario e la poesia del cinema.Il montaggio è di nuovo non lineare, la cronaca si alterna alla fiction e il regista non esita a entrare in "campo" per far capire, per raccontare i lati oscuri di una vicenda, che si complica quando chiede aiuto a De Mauro , il giornalista che aveva seguito Mattei nei due ultimi giorni di vita in sicilia, e poco dopo viene ucciso anche lui.La politica del dirigente dell'eni si scontra con gli interessi delle multinazionali dell'oro nero e con gli stessi interessi dei petrolieri italiani.Mattei non è un benefattore non è un rivoluzionario di sinistra (anche se ha fatto la resistenza) è solo uno che vuole far progredire l'italia, far perdere al nostro paese la dipendenza energetica dall'estero ( fenomeno di cui ancora soffriamo) e di sviluppare rapporti meno vessatori nei confronti dei paesi produttori.Un uomo del fare che Volontè riesce a rappresentare anche nella sua cinica ricerca, ma purtroppo necessaria, degli appoggi politici e nella sua spregiudicata ricerca di partner commerciali.Insomma Giuliano era stato usato dai poteri forti, mentre Mattei ha finito per entrare in conflitto con questi stessi poteri che alla fine hanno liquidato entrambi. Cinema necessario per fatti importanti di cui ancora non riusciamo, noi insieme al nostro, a vedere la luce.
azzeccatissima
nulla
Quando si chiede nel film come far capire il meccanismo delle correnti democristiane al pubblico, dimostra la sua incapacità di fare a meno della cronaca, del racconto reale dei fatti, tanto che ancora oggi viene chiamato dalla magistratura come persona informata dei fatti.
Il titolo di più grande attore-autore del cinema italiano passa anche da qui.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta