Regia di Francesco Rosi vedi scheda film
Anno d'oro il 1972 per il cinema italiano: mentre Rosi, con quest'ottima pellicola, e Petri con il caustico "La classe operaia va in paradiso" ottenevano ex-aequo la Palma d'Oro a Cannes, Gian Maria Volontè (presente in entrambe le pellicole) giganteggiava in "Sbatti il mostro in prima pagina" di Bellocchio, ed un certo Bertolucci girava "Ultimo tango a Parigi".. Va dato atto a Rosi che "Il caso Mattei" è come un abito su misura per il suo cinema fatto di ricostruzioni puntigliose ma con anche quel tocco di drammaticità e pathos a cui contribuisce sicuramente un attore come Volontè, uno dei migliori interpreti che il cinema italiano abbia avuto nel '900, ma che in questo film (unica pecca,a dire il vero) prende un pò troppo le scene a discapito di un Mattei che si vuole fosse di indole più riflessiva e cupa. Scandagliandone la vita e soprattutto la controversa morte, Rosi descrive un ritratto lucido non solo della figura di Mattei ma anche di un'Italia piena di punti oscuri nella folle e sfrenata corsa alla politica industriale ed energetica di quegli anni.Un film che complessivamente gira come un orologio svizzero, tra inserti d'epoca ed una ricostruzione puntigliosa ed attenta che fa emergere soprattutto quella sottile demarcazione tra politica ed affari alla base di buona parte del processo di industrializzazione italiano.
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