Regia di Roberto Rossellini vedi scheda film
E' un Rossellini ormai stanco quello che mette in scena, nella maniera a lui consona ormai da oltre dieci anni, la parte finale della vita di De Gasperi, uomo-chiave nella ricostruzione italiana dopo la seconda guerra mondiale e politico di fama internazionale, che si occupò dell'Europa attivamente, proponendo la coesione fra le nazioni più potenti del continente e vedendo in tale unione (o Unione, alla luce dei fatti successivi) l'ago della bilancia o addirittura la soluzione della tensione Usa-Urss. Cattolico fervente, con una figlia suora, fondatore ed esponente di punta della Democrazia Cristiana, De Gasperi fu anche uomo capace di mantenere posizioni forti e di evitare per quanto possibile il compromesso, specie con le sinistre (socialisti e comunisti); uomo di costumi integerrimi e letteralmente rapito dalla passione politica, si ritirò dalle scene pochi mesi prima della morte, avvenuta nella più totale anonimità di un paesino sulle alpi trentine. Questi dati già di per sè rappresentano sufficienti motivazioni per una trasposizione cinematografica della vita di De Gasperi - quantomeno dei suoi anni di maggiore successo politico -, anche come esempio per le generazioni future; in più si aggiunga la spiccata sensibilità cattolica e didattica raggiunta da Rossellini e si capirà la totale naturalezza con cui tale opera venne creata. La sceneggiatura del regista e di Marcella Mariani e Luciano Scaffa, già collaboratori di Rossellini da qualche anno, sceglie però di intervenire quanto meno possibile sui testi delle opere e dei discorsi di De Gasperi, lasciandoli sbrigliati a condurre la storia ed ergendoli a effettivi protagonisti della pellicola; il problema principale di tale soluzione è che si finisce per mettere in scena in maniera drasticamente fredda - e talvolta inverosimile, da fotoromanzo - la vita del politico trentino. Curiosamente, per la prima volta dopo molti anni Rossellini non gira un film prodotto dalla Rai: eppure è a tutti gli effetti un lavoro 'televisivo' negli standard estetici. Al di là di questi limiti, il cast è ben assortito nonostante non mostri nomi di rilievo; Luigi Vannucchi è un buon protagonista, dotato anche di discreta rassomiglianza con De Gasperi, e ci sono particine anche per Paolo Bonacelli e Omero Antonutti. 5/10.
Gli ultimi dieci anni (1944-54) della vita di Alcide De Gasperi, uomo-chiave nella ricostruzione politica italiana post seconda guerra mondiale.
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